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Cosa fare se il bambino non mangia

il bambino non mangiaChiedersi perché il bambino non mangia

Essere mamme a volte è davvero complicato, sopratutto quando si tratta di cibo. I bambini spesso sono molto reticenti nel mangiare, e fanno impazzire i genitori. Bisogna provare a capire se effettivamente questo è un problema. Perché frequentemente è solo un’impressione e si potrebbe rischiare di portare il bambino a un’iperalimentazione.

Il primo passo è capire le cause che portano il figlio a non nutrirsi in maniera corretta. Su questo punto si possono segnalare quattro motivazioni:

  • il bambino mangia in maniera adeguata e la nostra impressione era sbagliata;
  • il bambino mangia poco a causa di problemi fisici o patologie;
  • il bambino mangia poco per cause psico-emotive;
  • il bambino mangia poco a causa di una normale fase della crescita.

Quando ci si trova davanti ad un bambino che sembra stia mangiando troppo poco, la prima cosa da fare è sicuramente rivolgersi al pediatra.

Fasi di crescita

L’inappetenza può essere dovuta a una fase delicata della crescita del bambino. Esistono due fasi di questo genere: lo svezzamento (6-9 mesi) ed il passaggio verso l’alimentazione autonoma (tra il secondo e il terzo anno).
Una volta escluse patologie più gravi, non resta che armarsi di pazienza e seguire qualche semplice consiglio.

Rispettare i tempi del bambinoi tempi del bambini nell'alimentazione

Durante le fasi sopracitate il bambino scopre il cibo e incorre in sapori, odori, consistenze ed un modo di alimentarsi completamente nuovi: rispettare quindi i suoi tempi diventa necessario, senza mettergli fretta.
I bambini, fin dalla nascita, possiedono il senso di fame/sazietà. Sono perciò assolutamente in grado di sapere quando è ora di mangiare e quando è ora di smettere. Se li si costringe a mangiare molto si rischia di ‘rompere’ questo senso. Andando anche a danneggiare la percezione della fame.

Far conoscenza con il cibo

Un consiglio è far in modo che il bambino scopra il cibo, toccandolo, annusandolo, mangiandolo da solo. E questo vuol dire anche schiacciare gli alimenti e farli a pezzi. Quello che può sembrare un capriccio è in realtà il suo modo di scoprire ciò che sta mangiando.

Mangiare assieme

E’ importante che il bambino non mangi in orari diversi dagli altri componenti della famiglia. Solo mangiando tutti assieme potrà capire come ci si comporta a tavola e le regole da seguire.

Variare il cibo

Se alcuni alimenti non incontrano i gusti del piccolo si può provare a cucinarli in altre maniere, con una cottura diversa o una forma diversa. Se proprio si nota un avversità è importante rispettarlo e non forzarlo a mangiarli. Non concedere comunque sempre alternative. Se il bambino sa di poter sempre avere una cosa che gradisce di più rispetto al piatto proposto, non proverà neanche ad assaggiarlo.