Lo studio condotto da alcuni esperti della University of Washington School of Medicine, della Veteran Administration Puget Sound e della Saint Louis University, ha dimostrato come l’insulina iniettata nel naso possa intaccare le zone del cervello colpite da demenza o Alzheimer senza entrare nel sangue, migliorando notevolmente la memoria.
Giuseppe Paolisso, rettore della II Università di Napoli e presidente della SIGG, ha dichiarato: “I ricercatori di questo studio, pubblicato sul ‘Journal of Alzheimer’, hanno utilizzato un modello di topo che, andando avanti con l’età, sviluppa problemi di apprendimento e memoria. È un altro avanzamento delle nostre conoscenze sulla malattia di Alzheimer con importanti potenzialità terapeutiche che però devono superare il vaglio di nuove sperimentazioni specie sull’uomo”.
Grazie al test, è stato possibile notare come le cavie, a cui era stata somministrata l’insulina, riuscissero a ricordare oggetti visti in precedenza. Questa brillante idea potrebbe essere la soluzione migliore per salvare e tutelare la memoria di oltre 44 milioni di persone malate di Alzheimer.
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