Sindrome da rientro ferie: come affrontarla al meglio
Settembre è arrivato e solo in pochi hanno la fortuna di doversi ancora giocare la carta ferie. Per la maggior parte delle persone, le ferie sono finite e i ritmi frenetici sono ripresi in modo violento. La sindrome da rientro è in agguato.
Cosa succede al corpo e alla mente quando si è in vacanza?
Quando si va in vacanza, la bellezza del posto poco conta, il corpo e la mente subiscono dei cambiamenti molto importanti dovuti a diversi fattori:
- il ritmo sonno veglia diventa più naturale e, soprattutto, ci si sveglia quando se ne sente il bisogno e non quando suona la sveglia;
- si mangia ad orari più regolari anche se, a volte, si esagera un po’;
- non si ha lo stress riguardante ciò che si sa di dover fare il giorno dopo;
- si ha più tempo per dedicarsi all’attività fisica, che sia anche solo una camminata;
- si respira, in genere, aria più pura.
Bastano pochi giorni di vacanza perché il corpo e la mente si abituino a questi ritmi e, quindi, la sindrome da rientro è poi inevitabile.
Come superare la sindrome da rientro
Alcune piccole accortezze possono contribuire ad attenuare, anche se non ad eliminare, le conseguenze del rientro delle vacanze. Ecco le principali da tenere a mente:
- lasciar trascorrere almeno un paio di giorni tra il rientro a casa e la ripresa lavorativa;
- quando si riprende il lavoro, concedersi una passeggiata in pausa pranzo;
- riprendere gradualmente le responsabilità lavorative;
- non fare tardi la sera. La sveglia non si può posticipare ma l’ora in cui si va a letto si può anticipare per garantirsi un numero di ore di sonno adeguato;
- fare progetti su una gita a breve termine o cominciare a pensare già alle prossime vacanze. Questo aiuterà a porsi dei traguardi per cui lavorare.