Di norma, quando qualcuno decide di fare un controllo di routine quotidiana sugli esami del sangue, si consiglia di farli a stomaco vuoto, per rendersi conto i valori di base con cui la persona viaggia. Tuttavia, secondo uno studio recente questo discorso dovrebbe essere escluso per i diabetici, ai quali, “patire la fame” prima di un prelievo di sangue fa tutt’altro che bene. L’esito di questi studi è stato pubblicato sull’International Journal of Endocrinology e cambierà ovviamente il modo che i medici hanno di approcciarsi ai loro pazienti diabetici.
Normalmente un soggetto diabetico viaggia con livelli alterati di colesterolo LDL, il che potrebbe voler dire che tende ad accumularsi un eccesso di grasso alle arterie. Pertanto, si consiglia di tenere sotto controllo i livelli di colesterolo ematico, e di farlo senza mangiare (si può solo bere acqua) onde evitare di alterare i risultati degli esami. Comunque sia, se vuoi avere maggiori informazioni ti invitiamo a visitare il blog di salute e benessere di analisi cangiano.
Lo studio poc’anzi accennato però dimostra completamente la cosa inversa. Ovvero, in presenza di diabete, rimanere a digiuno comporta l’ipoglicemia, in particolare per chi assume insulina. Non a caso l’esperimento è stato testato su dei pazienti, di cui, il 27,1% era soggetto (o aveva in passato vissuto) ad eventi ipoglicemico.
Dopo aver fatto compilare un questionario alle persone con diabete coinvolti nello studio, i ricercatori hanno dedotto che le persone malate tendevano a soffrire di ipoglicemia “in viaggio” provocata dal digiuno (FEEHD, fasting-evoked en route hypoglycemia): questo accadeva qualora prima di sottoporsi a un esame del sangue avessero evitato di mangiare. La prevalenza di eventi FEEHD è risultata del 17,1%.
Durante l’ipoglicemia da diabete, il valore dello zucchero nel sangue si abbassa a livelli anomali fino a scendere sotto i 70 milligrammi per decilitro. Il che comporta sintomi patologici come svenimento, confusione e vertigini. E se i sintomi si presentassero mentre il diabetico è alla guida? O mentre sta attraversando la strada? Queste due domande esemplificative, dimostrano come possa essere pericoloso che le persone diabetiche digiunino fino a provocarsi una ipoglicemia.
In molti trascurano questo aspetto, stando a ciò che asserisce l’autore dello studio Saleh Aldasouqi. I pazienti continuano ad assumere i farmaci che servono loro per temere sotto controllo il diabete ma non assumendo alcun alimento, si provocano un abbassamento del livello di zucchero nel sangue tanto da rischiare un evento ipoglicemico durante la guida da o verso il laboratorio: un rischio non solo per se stessi ma anche per gli altri.
Stando all’esito dello studio, in pochi, appena il 35%, avevano le dovute informazioni su come prevenire l’abbassamento glicemico prima di fare un esame del sangue, al fine di controllare il livello del colesterolo. Oggi la nuova generazione sanitaria resta ancorata all’idea di digiuno, tipicamente nata negli anni ’70. Pratiche cioè che risultano obsolete ma che in molti ancora non abbondano.
Molti studi recenti infatti hanno dimostrato che per nulla influisce il cibo sui livelli di colesterolo che vengono rilevati dopo aver mangiato. Dunque, mangiare potrebbe essere un’opzione migliore del digiuno, onde evitare di perdere conoscenza all’improvviso. Pertanto i pazienti vanno incoraggiati affinché facciano le dovute domande ai loro medici per imparare a gestirsi e a gestire l’assunzione dei farmaci se il digiuno si rivela strettamente necessario al caso singolo.
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