Ematocrito: valori normali e quando preoccuparsi
L’ematocrito rappresenta un’analisi del sangue per verificare la mole di globuli rossi presenti nel nostro organismo. In termini più semplici, esso rappresenta la relazione intercorrente tra i corpuscoli del sangue e la parte liquida, quindi del plasma. Il valore di questo esame dà indicazioni molto importanti per diagnosticare determinati tipi di patologie.
Quando i valori di riferimento sono normali
I valori normali dell’ematocrito possono essere definiti in questo modo sulla base di alcuni fattori, tra cui il sesso e l’età. In un laboratorio comunque di norma i valori di riferimento sono normali quando nelle donne i valori oscillano tra il 37% ed il 47%, mentre negli uomini tra il 42% ed il 52%. Anche l’età risulta una componente importante, in virtù del fatto che i neonati hanno valori molto più alti, al contrario degli anziani che lo hanno basso.
Le anomalie dunque vengono poste in essere solo in alcuni casi particolari. Come la gravidanza, durante la quale i valori calano. Tuttavia si tratta di una reazione del fisico normale, che dovrebbe poi stabilizzarsi da sola.
Valori alti: quando preoccuparsi?
La preoccupazione maggiore si manifesta soprattutto se i valori salgono rispetto alla media. In questo caso dunque per le donne vanno dal 48% a salire e per gli uomini dal 53% in poi. Motivo per il quale, forse, è in corso una malattia particolare o un disturbo specifico. Se i valori infatti risultano alterati, il medico richiede al paziente una visita d’indagine per andare a fondo.
Comunque, di norma, se il sangue è più denso e viscoso parte già il campanello d’allarme, anche se le cause possono essere differenti.
Molte possono essere le cause dell’ematocrito alto tra cui si trova sicuramente una insufficienza renale acuta. Non mancano poi disturbi molto più gravi che portano all’aumento dei globuli rossi come ad esempio il cancro al rene, l’apnea da sonno, malattie al cuore, ma anche alcune patologie polmonari e la malattia di Vaquez.
Di solito poi l’ematocrito alto potrebbe dipendere anche da una perdita smisurata di liquidi e dalla disidratazione. Quest’ultima situazione è però meno grave in quanto scaturente magari da disturbi momentanei come indisposizioni viscerali (vomito e diarrea), o da malattie come il diabete.
Ematocrito alto: quali sono i sintomi più ricorrenti
Ovviamente, dipendendo da un insieme di patologie gravi, o quantomeno importanti, l’ematocrito alto può manifestarsi sotto forma di diversi sintomi. La medicina, comunque ha appurato che, sui generis, i sintomi possono essere: un sangue molto più denso e viscoso (la cui conseguenza può essere un aumento del rischio di problemi cardiaci e/o circolatori) o una forte ipertensione.
Dipendenti da questa patologia sono anche il mal di testa, le vertigini e altri gravi disturbi a livello neurologico.
Valori bassi: ecco quando preoccuparsi
Viceversa, avremo un ematocrito basso quando i valori vanno al di sotto dei parametri sopra citati. Ovvero meno del 35% nelle donne e meno del 39% negli uomini.
Come per ogni cosa, comunque, anche in questo caso c’è bisogno di un quadro clinico completo, in quanto la causa di ematocrito basso può essere dipendente da una serie di fattori. Pare infatti che i livelli si abbassino anche soltanto a causa di una condizione fisiologica o di una carenza nutrizionale, mentre in altre situazioni alla base potrebbe esserci pure una patologia anche seria.
Comunque, tra le possibili cause di un ematocrito basso ci sono una denutrizione con carenza di vitamina B12, acido folico o ferro. Si prosegue poi con perdite emorragiche o sanguinamento considerevole. E ancora anemia, infiammazioni croniche, esposizioni a radiazioni, leucemia, cancro, e persino in caso di cirrosi epatica.
I sintomi più comuni in caso di ematocrito basso
Se i valori dell’ematocrito scendono, ci sono valori più bassi, che si possono manifestare comunemente in una persona. Essi sono:
- dolore sternale
- emicrania
- debolezza e stanchezza;
- affanno e sensazione di respiro corto;
- svenimento;
- vertigini;
- milza ingrossata;
- viso pallido;
- mani e piedi freddi;
- calo della vista.