La tecarterapia conosciuta in ambito medico soprattutto come Tecar funziona? È un trattamento molto sofisticato che permette di accelerare i tempi di recupero da patologie infiammatorie di tipo muscolare-scheletrico. Benchè il trattamento abbia una storia molto radicata, il suo utilizzo è molto limitato al solo campo fisioterapeutico, anche in virtù di quelle che sono le tecniche, i principi fisici e gli strumenti che sono utilizzati per permettere una valida ripresa.
Tecar: cos’è? Il nome tecnico della Tecar o Tecarterapia è Trasferimento Energetico Capacitivo-Resistivo: la denominazione indica perfettamente, in termini medici, le caratteristiche principali del trattamento e i due possibili trattamenti che possono essere effettuati.
La tecarterapia, utilizzata specialmente in fisioterapia, è un trattamento utilizzato per la riduzione del dolore a seguito di patologie infiammatorie in ambito muscolare-scheletrico: tramite il principio fisico del condensatore, si tratta – in soldoni – della generazione di calore all’interno dell’area anatomica interessata. Il trattamento porta a dei tempi accelerati di guarigione.
La Tecar si avvale di diversi strumenti che rendono efficace il suo intervento: sfruttando il principio fisico del condensatore, che permette l’immissione di calore nella zona anatomica interessata dal dolore, il circuito utilizzato per il trattamento – detto anche Circuito RC o Circuito Capacità-Resistenza – è strutturato da:
Come funziona la Tecar? In soldoni, la terapia Tecar è una termoterapia endogena: la differenza che c’è tra la Tecar e un’altra termoterapia come laser, infrarossi o ultrasuoni sta nella generazione del calore; nella Tecar è endogeno, in quando è il movimento degli elettroni a generare calore interno all’organismo stesso. Laser, ultrasuoni o infrarossi generano essi stessi calore, per definizione esogeno.
Il trattamento Tecar può essere di due tipi, in base a quelle che sono le modalità che interessano il paziente. Le due modalità possibili sono quella capacitativa e resistiva: ciò porta a un utilizzo differente o di macchinari diversi. Ecco quindi spiegato la Tecar fisioterapia come funziona.
La modalità capacitativa della tecarterapia è utilizzata, generalmente, per il trattamento dei tessuti molli: muscoli, cute, tessuto connettivo, vasi sanguigni e vasi linfatici, che hanno una minore resistenza alla corrente.
Nell’agire direttamente sui tessuti molli, in modalità capacitativa l’utilizzo della piastra mobile è intensificato: essa viene isolata dall’altra piastra per identificare direttamente i tessuti molli.
La modalità resistiva della tecarterapia è utilizzata, invece, per il trattamento di danni a tessuti che abbiano una maggiore resistenza all’utilizzo di corrente, come ossa, tendini, articolazioni, cartilagini e legamenti.
La differenza sostanziale con la modalità capacitativa è l’utilizzo di una piastra mobile non isolata, che agisca direttamente sui tessuti non molli e con maggior resistività alla corrente. Alla luce di tutto ciò che è stato precedentemente detto, appare evidente che le due diverse modalità che vengono utilizzate per il trattamento della tecarterapia si differenziano in base a quelle che sono le aree anatomiche su cui si vuole agire e, di conseguenza, i tessuti biologici su cui si vuole applicare il trattamento.
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