Cervello: scoperto cosa avviene al suo interno quando facciamo gli incubi
Una ricerca importantissima, coordinata dall’Università finlandese di Turku e pubblicata sulla rivista Journal of Neuroscience, potrebbe cambiare ancora una volta considerevolmente il concetto che si ha di sogni e incubi. Grazie a questa scoperta, infatti, è stato identificato il tratto distintivo – la “firma”, utilizzando un termine non propriamente scientifico – che definisce un incubo. Grazie allo studio del tracciato dell’elettroencefalogramma là dove si verifica questo tratto distintivo, potranno essere studiate le basi neurali che danno vita alle emozioni provate nei sogni.
Lo studio dell’attività cerebrale durante il sonno
La scienza non si è mai soffermata particolarmente sull’attività cerebrale che avviene durante il sonno, non cogliendo ancora quella che è la causa fondamentale che porta alla generazione di un determinato sogno o incubo. La differenza sostanziale che c’è tra i due ha dato adito alle più disparate teorie psicanalitiche di nascere, ma ora potrebbe trovare definitivo fondamento.
Grazie agli studi dell’Università finlandese di Turku, effettuati su alcuni volontari che hanno accettato di dormire all’interno di un laboratorio, è stato scoperto il tratto distintivo che dà vita ai sogni e agli incubi durante la fase Rem (Rapid Eye Movement), quel nistagmo durante il quale si verificano alterazioni fisiologiche come irregolarità cardiaca, respiratoria e della pressione arteriosa.
Le emozioni che stanno alla base degli incubi
La ricerca ha sottoposto il gruppo di volontari a un’attenta analisi di laboratorio: tutti sono stati svegliati cinque minuti dopo l’inizio della fase Rem, e a tutti è stato chiesto quali sensazioni avessero provato durante il sogno.
È emerso che una sensazione di rabbia durante il sogno era correlata a un’attività maggiore delle onde alfa dell’emisfero destro del cervello (faa, asimmetria alfa frontale). Questa caratteristica, di solito presente quando si è svegli, potrebbe essere strettamente correlata con la fase del dormiveglia: una forte carica emozionale in una fase specifica del sonno, in soldoni, genera un certo tipo di sogni. L’indicazione servirà allo studio della componente emozionale, più nello specifico della base neurale che dà vita alle emozioni provate nel sonno.