Resistenza agli antibiotici, allarme Onu: entro il 2050 ogni anno 10 milioni di morti
Un nuovo campanello di allarme è stato lanciato dall’Onu, che ha previsto quella che potrebbe presentarsi come una vera e propria catastrofe in ambito medico. La resistenza agli antibiotici è sempre più diffusa e, entro il 2050, se la tendenza non viene invertita si potrebbe assistere a un numero di morti altissimo, pari a 10 milioni l’anno. Come si può porre fine a questa situazione di emergenza?
Che cos’è la resistenza agli antibiotici
La resistenza agli antibiotici è una condizione sempre più crescente in ambito medico e che si instaura a causa di una somministrazione degli antibiotici errata o eccessiva. Le malattie che sviluppano una resistenza agli antibiotici non sono soltanto patologie rare o, di per sé, incurabili, ma anche patologie comuni e molto diffuse.
Gli avvertimenti relativi alla resistenza agli antibiotici si sono moltiplicati nel corso degli anni, in virtù di una pericolosità che si trova ad essere sempre più crescente.
Il dato Onu sulle morti per resistenza agli antibiotici
Se il dato relativo alla resistenza agli antibiotici è già oggi molto preoccupante, per l’Organizzazione delle Nazioni Unite potrebbe esserlo ancora di più nei prossimi anni. Attualmente, sono 700mila ogni anno le morti per resistenza agli antibiotici, di cui 230mila causate dalla tubercolosi resistente ai farmaci.
L’Onu ha pubblicato una nota che mostra conseguenze future catastrofiche per tutto il mondo, non soltanto in materia di salute ma anche per quanto riguarda l’economia dei paesi mondiali. L’Organizzazione delle Nazioni Unite stima un dato catastrofico: 10 milioni di morti ogni anno entro il 2050, se la tendenza non dovesse essere invertita.
A ciò andrebbe ad aggiungersi un’altra situazione di grande difficoltà dal punto di vista economico: i danni causati da questa situazione sarebbero pari alla crisi che si è verificata dal 2008 al 2009, e che ha minato l’autorità economica delle più grande potenze del globo.
Come invertire la tendenza: i consigli dell’Onu
L’Onu ha dato una serie di consigli ai paesi che, in un modo o nell’altro, sono responsabili di una tendenza crescente e sempre più preoccupante. Per invertire la tendenza ed evitare che la catastrofe prevista diventi realtà, bisogna seguire una serie di direttive:
- Istituire piani di sensibilizzazione precisi, che mirino a un uso moto più consapevole e responsabile degli antibiotici. Questa direttiva segue gli avvertimenti degli enti della salute, che hanno espresso la necessità di un utilizzo di farmaci antibiotici e antimicrobici molto più selezionato e responsabile da parte dei medici, che tendono invece ad abusarne;
- Investire in nuove ricerche che possano, gradualmente, sostituire il ruolo attualmente posseduto dai farmaci antimicrobici;
- Supportare i piani d’azione nazionali in materia medica e di salute, al fine di favorire uno sviluppo della ricerca e un incentivo maggiore alla stessa;
- Eliminare guadualmente gli antimicrobici in ambito agricolo e come promotori di crescita dell’agricoltura: si tratta dei farmaci più critici;