Varicocele: cause, sintomi e rimedi
Il varicocele è una condizione che si determina all’interno dei testicoli, a causa di un’alterazione delle vene testicolari. Tale alterazione provoca, attraverso una dilatazione dei vasi sanguigni, il gonfiore della zona interessata. Benché le cause non siano ancora del tutto conosciute, le conseguenze di questa patologia sono ben chiare e pericolose; che cosa fare, quindi, per curare il varicocele?
Che cos’è il varicocele
Il varicocele è una patologia che può provocare, nel caso in cui sia sintomatica, particolari fastidi nel paziente che ne soffre. Si tratta di un’alterazione patologica delle vene spermatiche o testicolari, che hanno il compito di drenare il sangue dai testicoli decorrendo attraverso il funicolo spermatico.
Il funicolo spermatico è una sorta di cordone che percorre lo scroto e il canale inguinale, fornendo supporto a diverse strutture. Durante il suo tragitto, infatti, il funicolo incontra: vasi sanguigni, nervi, legamento vaginale, dotto deferente e altro ancora.
Sintomi e manifestazioni della patologia
Le manifestazioni del varicocele, nella maggior parte dei casi, sono pressoché nulle. Ciò induce il paziente a pensare che l’intervento medico sia inutile o non necessario, ma – considerate le possibili conseguenze e i disturbi che possono derivarne – bisogna affidarsi ad un medico anche in caso di varicocele asintomatico.
Nei rari casi in cui, invece, la malattia provoca una reazione sintomatica da parte dell’organismo, essa si manifesta sotto forma di gonfiore e fastidio testicolare. Il dolore aumenta quando il paziente è per molte ore in piedi durante la giornata e soprattutto di sera, e si allevia solo in caso di distensione a pancia in su.
Cause del varicocele
Nonostante sia ancora non del tutto chiaro la causa che porta allo sviluppo di questa patologia, gli studiosi hanno considerato diverse ipotesi per le quali è provocata l’alterazione delle vene testicolari. A riguardo, le ipotesi più accreditate sono due: secondo una prima, l’alterazione sarebbe provocata da un malfunzionamento delle valvole all’interno delle vene che, in direzione normale, costringono a viaggiare in un’unica direzione verso il cuore. Dato il suddetto malfunzionamento, il sangue tornerebbe – invece – indietro, provocando quel gonfiore caratteristico che è proprio del varicocele.
Un’altra tesi, invece, considera come causa fondamentale il blocco del flusso sanguigno all’interno dei vasi addominali, posizionati subito dopo le vene testicolari. Il blocco stesso provoca, di conseguenza, la mancata possibilità del sangue di defluire attraverso le vene spermatiche: ciò è sintomo del varicocele. Molti studi hanno confermato che esiste ed è piuttosto marcata la correlazione tra questa patologia e l’alta statura.
Come curare il varicocele
Ad ogni modo, qualunque sia la tesi che si vuole accogliere come teoria, come è possibile curare il varicocele? Innanzitutto è bene contattare il medico, nonostante la zona interessata sia intima e la patologia può indurre a vergogna o timidezza, se si notano delle dimensioni particolari dello scroto, come ingrossamento o differenza di dimensioni tra i due testicoli. Nonostante il varicocele sia asintomatico, infatti, molto spesso può portare a delle conseguenze piuttosto gravi e rischiose per l’organismo.
Il trattamento farmacologico non è consigliato per la cura del varicocele. Per questo motivo le soluzioni possibili da accogliere sono tre:
- intervento chirurgico: attraverso una piccola incisione sul pube e indirizzata verso l’inguine, l’intervento ha come obiettivo la legatura sublinguale delle vene testicolari. Identificate le vene in questione, lo specialista in anestesia locale procede con la legatura delle stesse;
- embolizzazione delle vene spermatiche: si utilizza solo in caso di ricadute del paziente, e quindi come seconda soluzione dopo l’intervento chirurgico;
- radioterapia: anche questo meccanismo viene eseguito in anestesia locale, e propone di cauterizzare le vene spermatiche. Laddove non fosse possibile per problemi del paziente, viene utilizzata la tecnica dell’iniezione della sostanza sclerosante, dopo l’isolamento della vena richiesta.