I punti neri sono delle impurità della pelle che si verificano particolarmente in età giovanile, per determinate cause. La maggior parte di queste imperfezioni della pelle si verificano nelle zone più ricche di ghiandole sebacee (ghiandole dell’apparato tegumentario), come naso, viso e schiena. Quali sono le cause di queste impurità e come curarle con metodi efficaci che arrechino disturbo alla pelle stessa?
I punti neri, o comedoni aperti, sono delle impurità della pelle che si trovano essenzialmente in quelle zone del corpo maggiormente interessate ghiandole sebacee: viso, naso e schiena sono le zone più bersagliate, specie nell’età giovanile e della pubertà.
Le impurità cutanee, determinate dalla dilatazione e dall’apertura di punti bianchi o comedoni chiusi, sono considerati – in ambito medico – come anticamera dell’acne. In effetti, il processo di formazione, l’età in cui c’è maggiore sviluppo degli stessi e possibili conseguenze infettive accomunano le due condizioni piuttosto fastidiose. In quanto tali, i punti neri possono regredire, rimanere nel loro stato per molto tempo o provocare infezioni cutanee.
La causa per cui si forma un punto nero è determinata, essenzialmente, dall’apertura di un punto bianco, per spinta del liquido (specialmente lipidico) che determina la formazione del cosiddetto “cappello scuro”.
Una delle cause maggiori della fuoriuscita dei punti neri, al di là di un’igiene scarsa o non troppo accurata, è la seborrea: si tratta di una disfunzione delle ghiandole sebacee, che porta a un grande aumento della secrezione del liquido contenuto all’interno delle stesse.
Uno dei metodi largamente utilizzati per il trattamento dei punti neri è quello di schiacciarli tra le dita, per favorire l’espulsione degli stessi dalla pelle. Tuttavia, benché questo metodo sia sostanzialmente rapido e poco doloroso, è piuttosto contestato in ambito medico. Le motivazioni sono due: oltre ad essere poco igienico, è anche pericoloso: schiacciare i punti neri potrebbe portare a cicatrici o altre conseguenze negative per la pelle, come infezioni.
Il primo trattamento indicato per la cura dei comedoni è la prevenzione: essa passa attraverso uno stile di vita attento all’igiene, che limita al massimo la comparsa dei punti neri. Per quanto riguarda, invece, i metodi specifici per il trattamento dei punti neri, uno dei più utilizzati è il peeling, che consiste nell’applicazione di prodotti sulla zona cutanea interessata. Questi prodotti, seguiti da un massaggio, favoriscono la fuoriuscita dei punti neri stessi in maniera molto più rapida e indolore.
In sostituzione del metodo del peeling esiste l’enucleazione chirurgica, che consiste nell’utilizzo dell’estrattore di comedoni: uno strumento dotato di un’estremità estrattiva che compie il medesimo processo che avviene quando li si schiaccia. Si tratta di metodi che, tuttavia, di solito vengono sostituiti dalla somministrazione di farmaci specifici e poco invasivi, come l’acido retinoico. Infine, prima di qualsiasi trattamento, è consigliato esporre la propria pelle al vapore per una decina di minuti.
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