Quanto caffè bere per evitare i problemi cardiovascolari? Ce lo dice la scienza
Per molte persone, il caffè è un elisir di lunga vita. È il nettare che dà il via alla giornata, un tanto necessario snack del pomeriggio e, a volte, persino un digestivo ben apprezzato dopo cena. Tuttavia, berne troppo può essere un problema. Un nuovo grande studio sostiene di avere la risposta.
Il caffè e il rischio cardiovascolare dei bevitori abituali
Molti studi recenti hanno suggerito che l’assunzione di caffè può apportare numerosi vantaggi oltre a migliorare la concentrazione e la produttività. In realtà, i ricercatori hanno sostenuto che il caffè può aiutare a mantenere la salute del cervello. Ma anche contribuire ad aumentare la durata della vita di una persona e persino a rallentare il cancro alla prostata.
Tuttavia, come con qualsiasi cibo o bevanda, anche quelli più nutrienti e salutari, c’è un limite alla quantità di caffè che possiamo consumare.
Non solo bere troppo caffè può creare effetti negativi a breve termine, ma il fatto di avere troppo di questa bevanda potrebbe aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.
Quale può essere “il punto di svolta”
Secondo gli studi, le persone con una specifica variante del gene CYP1A2, che svolge un ruolo chiave nel metabolismo della caffeina, metabolizzano il caffè con meno efficienza. Ciò può comportare un aumento del rischio di sviluppare pressione alta (ipertensione) e malattie cardiovascolari.
Nel nuovo studio, gli scienziati hanno voluto determinare la quantità di caffè che aumenterebbe il rischio cardiovascolare delle persone con e senza questa variante genetica.
Pertanto gli scienziati hanno esaminato la quantità di caffè che i partecipanti hanno bevuto al giorno, indipendentemente dal fatto che avessero o meno la variante genetica che ha portato a un lento metabolismo della caffeina e quanto probabilmente dovessero sviluppare malattie cardiovascolari.
Per mantenere un cuore sano e una pressione sanguigna sana, le persone devono limitare il loro caffè a meno di sei tazze al giorno. Questo è quanto emerge dai dati. Pare che la caffeina inizi a influenzare negativamente il rischio cardiovascolare superato il quantitativo appena indicato.