La broncopolmonite è un particolare tipo di polmonite, tra i più pericolosi e rischiosi dell’organismo, che porta all’infiammazione di bronchi, bronchioli e alveoli polmonari. La broncopolmonite, che in diverse occasioni può essere considerata anche come polmonite lobulare in medicina, è caratterizzata da un’infezione batterica o virale, che determina la patologia.
In molti testi di medicina la broncopolmonite e la polmonite lobulare vengono indicate come lo stesso tipo di infezione. In effetto, nell’ambito di queste patologie è molto sottile il confine che le differenzia, e le cause batteriche e virali sono analoghe. Quando si parla di broncopolmonite si intende, oltre che a un particolare tipo di polmonite che interessa soprattutto bronchi e alveoli polmonari, una patologia caratterizzata da un’infezione batterica.
Tuttavia, la broncopolmonite non è l’unico tipo di polmonite infettiva che può interessare l’organismo dell’uomo: tra le altre si distingue anche la polmonite lobulare, un’infezione che interessa una o più sezioni (detti, per l’appunto, lobi) polmonari. Tuttavia, le cause che determinano entrambe le infezioni sono le stesse.
Come detto precedentemente, la broncopolmonite può essere causata da fattori sia batterici che virali, che portano comunque ad un’infezione. Nel primo caso, tra i batteri che portano alla broncopolmonite si distinguono: Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Haemofilus influenzae, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa.
Tra i virus che portano alla patologia, invece, figurano tra gli altri: virus respiratorio sincinziale umano, virus dell’influenza A, virus dell’influenza B e, infine, il virus del morbillo. Accanto ai fattori batterici e virali, tuttavia, ci sono numerose altre cause che possono determinare la broncopolmonite: malnutrizione, inalazione di gas velenosi, tubercolosi o altre gravi malattie croniche, ingestione di cibo o altro materiale estraneo all’albero bronchiale (che causa quella che viene definita broncopolmonite ab ingestis) e interventi chirurgici alle vie aeree inferiori.
La broncopolmonite può causare un fattore di rischio pericolosissimo per quei bambini di età inferiore ai due anni, ma non solo: a rischio sono anche i fumatori, le persone dai 65 anni in su, chi soffre di alcolismo, chi ha difficoltà di nutrizione o di deglutizione, chi soffre di AIDS o di malattie polmonari e chi ha subito interventi chirurgici.
Tra i sintomi e le manifestazioni della broncopolmonite, che possono offrire indicatori necessari per il riconoscimento della patologia, ci sono: febbre molto alta (che può superare i 39°), dispnea, difficoltà a respirare, dolori al petto, mal di testa, brividi, forte tosse, perdita di appetito, confusione, sudorazione elevata, respiro accelerato.
Qualunque sia la causa che può determinare la broncopolmonite, è possibile offrire un trattamento terapeutico per la patologia molto pericolosa. Ad ogni modo, il trattamento varia in base alla causa che determina la comparsa della broncopolmonite: se l’origine è virale, i medici raramente consigliano l’assunzione di farmaci antivirali, ma suggeriscono al paziente un riposo completo di due settimane.
Se l’origine della broncopolmonite è batterica, l’unico modo per contrastarla è l’assunzione di antibiotici; in questo caso, i medici consigliano al paziente di portare a termine il ciclo antibiotico anche quando i sintomi della broncopolmonite sono scomparsi, per evitare eventuali ricadute. Nei casi più gravi, è necessario per il paziente un ricovero ospedaliero, all’interno del quale il paziente sarà sottoposto a somministrazione di farmaci antibiotici per via endovenosa.
Consigli molto pratici da seguire, per qualsiasi tipo di broncopolmonite si abbia, sono i seguenti: bere molta acqua e bevande calde, grazie alle quali non soltanto si accelera il processo diuretico di espulsione, ma si previene anche la disidratazione dell’organismo; stare a riposo completo e assumere paracetamolo per contrastare la febbre molto alta, che nella maggior parte delle occasioni va dai 39° ai 40°.
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