Cosa fare in caso di transferrina alta? La transferrina è una proteina molto importante per l’organismo, il cui funzionamento è legato al metabolismo del ferro. Questa glicoproteina, che può presentarsi attraverso valori più o meno alti e bassi, è sintetizzata direttamente dal fegato e, grazie al suo legame con gli ioni ferro nel plasma, è trasportata all’interno del circolo sanguigno. In base ai valori che ogni persona presenta di transferrina, bisogna che vengano effettuate delle opportune considerazioni.
La transferrina è una glicoproteina e, più nello specifico, è la principale proteina di trasporto di ferro nel sangue. Costituita da una catena polipeptidica di 78 KDa, la proteina ha un’emivita di 7 giorni e la regolazione dei suoi livelli ematici dipende direttamente dalla disponibilità di ferro.
In altre parole, se c’è carenza di ferro al’interno dell’organismo, la concentrazione plasmatica di transferrina aumenta, mentre, in caso di somministrazione di ferro, il valore plasmatico della glicoproteina ritorna a livelli normali. In base ai valori normali di transferrina che bisogna prendere in considerazione, è possibile valutare le possibili conseguenze negative in caso di ipertransferrinemia.
Normalmente, in condizioni basiche, la transferrina presenta il 50% di saturazione e si attesta entro certi valori che, negli adulti, vanno dai 2.0 ai 3.6 g/Dl di sangue. Quando si superano questi valori si parla di ipertransferrinemia.
Diversamente da ciò che si può credere, un eccesso di concentrazione plasmatica di questa glicoproteina nel sangue indica, in realtà, carenza di ferro. Questi valori si presentano, dunque, in condizioni di anemia o semplice carenza di ferro: quest’ultima può presentarsi a seguito di traumi o interventi chirurgici che hanno comportato una notevole perdita di sangue all’interno dell’organismo, o può presentarsi come una normale condizione in adulti e adolescenti (anemia sideropenica).
Per controllare i livelli di transferrina nel sangue i possibili esami da effettuare sono, insieme ai normali test di routine, quelli di ferritina e sideremia (ferro libero presente nel sangue).
Nel caso in cui l’organismo presenti un livello di transferrina alto nel sangue, le conseguenze da guardare con molta attenzione sono molteplici: prima di ogni altra cosa, le prime ripercussioni si presentano sulla salute fisica e mentale di uomini, donne e bambini, con particolare riguardo su questi ultimi e sulle donne in gravidanza.
Per quanto riguarda le donne gravide, una mancanza di ferro nell’organismo può portare a scompensi ormonali e, soprattutto, nel feto. Per rimediare a una carenza di ferro che provoca l’aumento della concentrazione della glicoproteina, di solito sono consigliate delle trasfusioni, soprattutto se la situazione è particolarmente grave.
Quando, invece, si può tenere sotto controllo il livello di transferrina nel sangue, è consigliato assumere integratori alimentari o cibi che contengano un alto contenuto di ferro. Negli adulti l’apporto deve essere di 10-15 mg al giorno.
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