La neurite ottica è una condizione piuttosto particolare e che potrebbe avere conseguenze negative per l’occhio del paziente, o per la sua vista in generale. Essenzialmente si tratta di un’infiammazione del nervo ottico, determinata da diverse possibili cause, ma con conseguenze che possono essere piuttosto gravi per la salute di chi soffre di questa patologia. Per questo motivo, è bene conoscere perfettamente la sintomatologia e le manifestazioni di questa condizione, al fine di scongiurare subito qualsiasi rischio di neurite ottica o, nel caso in cui si soffra di questa patologia, di sconfiggerla nel modo migliore possibile.
Quando si parla di neurite ottica si intende, essenzialmente, un’infiammazione del nervo ottico. Per la sua portata negativa, la neurite ottica può portare alla perdita della vista, sia parziale che totale. Per comprendere essenzialmente in che cosa consista questa patologia, è bene capire il funzionamento del nervo ottico: esso serve a trasmettere le informazioni visive che provengono dalla retina (attraverso le cellule gangliari) alla corteccia visiva del lobo occipitale, che elabora gli impulsi elettrici in immagine visiva.
Quando è presente l’infiammazione, questo regolare processo viene compromesso, e si può giungere a disturbi alla vista o alla perdita della stessa. La guaina mielinica – che normalmente dovrebbe proteggere il nervo ottico – si gonfia e logora, causando una riduzione della vista e un senso di offuscamento. L’alterazione della guaina mielinica, inoltre, porta anche a una dispersione dei segnali retinici che vanno trasmessi al cervello.
Tra le conseguenze principali della neurite ottica ci sono: danni al nervo ottico, peggioramento della capacità visiva o danni permanenti. Il primo dei tre casi è anche il più comune: un logoramento del nervo ottico, però, potrebbe anche non portare a dei sintomi precisi dopo la guarigione da neurite ottica. Diversamente, se si perde la capacità visiva o l’acuità visiva, potrebbero occorrere mesi per recuperare le perfette capacità visive dopo la guarigione. In ultimo, la compromissione potrebbe essere definitiva e irreversibile, attraverso la perdita della vista.
Il trattamento della neurite ottica, infine, potrebbe portare a conseguenze negative, come cambiamenti di umore, aumento considerevole di peso, insonnia, assottigliamento delle ossa (osteoporosi) e disturbi allo stomaco.
Per tutte le conseguenze negative sopraelencate, è bene tenere a mente tutti quelli che possono essere gli effetti negativi della neurite ottica. Conoscendo la sintomatologia della malattia, si può evitare qualsiasi conseguenza grave attraverso un intervento medico tempestivo.
Tra i sintomi e le manifestazioni più comuni della neurite ottica ci sono:
La neurite ottica può essere determinata da numerose cause, per questo motivo è sempre bene conoscere bene la sintomatologia della malattia stessa, al fine di scongiurare qualsiasi conseguenza grave. Ovviamente, riconoscendo la causa della patologia, si può agire sulla stessa nel trattamento della neurite ottica.
La neurite ottica può essere causata da malattie autoimmuni, infezioni o altre cause. Essenzialmente la malattia tende a colpire pazienti la cui età è compresa tra i 18 e 45 anni. Tra le principali cause della neurite ottica ci sono:
L’infiammazione del nervo ottico ha, nella maggior parte dei casi, una prognosi positiva per il paziente: nonostante l’attesa, che può essere di giorni, settimane o mesi, non c’è bisogno di un intervento o di un trattamento specifico; la capacità visiva tornerà stabile dopo il periodo di attesa a cui è sottoposto il paziente. Nel caso in cui il paziente soffra di sclerosi multipla, dovrà attendere qualche giorno, a meno che il suo disturbo alla vista sia degenerativo e permanente (può sfociare anche in cecità).
Generalmente i medici prescrivono alcuni farmaci come il metilprednisolone (farmaci corticosteroidi o per via endovenosa) al fine di accelerare i tempi di recupero; i corticosteroidi possono essere assunti anche per via orale, dopo il trattamento per via endovenosa, attraverso farmaci come il prednisolone. Per prevenire attacchi futuri, invece, è consigliato utilizzare immunodilatatori o terapie immunosoppressive. Bisogna comunque stare in guardia dall’assunzione smodata di corticosteroidi, a causa degli effetti collaterali negativi che potrebbero colpire il paziente. Nel caso di malattie come la sclerosi multipla, il ricorrere di neuriti ottiche è frequente.
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