Il blocco intestinale, anche detto occlusione, è un disturbo che comporta l’arresto di procreazione del contenuto intestinale. Ma cosa fare in caso di occlusione?
L’occlusione intestinale viene catalogata diversamente dalla scienza a seconda dell’approccio e della difficoltà di funzionamento dell’intestino. Essa si divide soprattutto in:
Per quel che riguarda il blocco paretico, esso può dipendere da alcune cause, quali:
Viceversa, circa le cause dell’occlusione intestinale meccanica, esse possono essere ricondotte a:
È palese che, a seconda di quella che è la causa, il paziente avverte più o meno disturbi differenti. Comunque in linea di massima chi ha un blocco all’intestino avverte inizialmente un dolore addominale.
Quest’ultimo durante le occlusioni meccaniche assomiglia ad un crampo che va in crescendo fino ad arrivare ad un’acme, per poi ridursi. Se invece l’occlusione è a strozzamento il dolore è brusco e repentino senza mai interrompersi. Per le forme funzionali è continuo e intenso.
Tra i sintomi comunque si annovera anche il vomito, che è più acuto durante lo strozzamento e si presenta se il blocco è pesante. Anche la difficoltà di secernere feci e gas può rappresentare un sintomo da occlusione e anzi dovrebbe essere un campanello d’allarme perché si presenta soprattutto durante la fase iniziale della patologia.
Infine anche la distensione addominale a monte della sede di occlusione (senso di gonfiore addominale) è un disturbo associato al blocco dell’intestino.
Capita poi che il paziente si sente agitato, molto sofferente. Avrà stati d’ansia accompagnati da febbre. Il paziente potrebbe avere difficoltà a muoversi, ma soprattutto la respirazione sarà difficile.
Per poter diagnosticare un’occlusione intestinale occorre sottoporsi ad alcuni esami, come una radiografia all’addome o una TAC con mezzo di contrasto. Il medico infatti a sentire i disturbi del paziente non può fare altro che richiedere degli esami di indagini per venire alla radice del problema. In questo modo si potrà stabilire sul da farsi.
Per evitare il problema dell’occlusione intestinale è necessario intervenire con un trattamento precoce. In questo modo si potranno prevenire eventuali complicanze, che porterebbero a fenomeni necrotici del tratto intestinale colpito dall’ostruzione. Se infatti i medici non intervengono velocemente dalla diagnosi si rischia addirittura la perforazione delle sue pareti, peritonite diffusa, setticemia e shock.
Ovviamente ogni trattamento è differente a seconda delle cause che hanno portato all’ostruzione intestinale. Di solito se il blocco dipende da eccesso di fluidi provenienti dal tratto gastrico è possibile intervenire con un sondino al naso per aiutare l’intestino a secernere l’eccesso. In questo caso il paziente non potrà mangiare nulla e verrà nutrito per via endovenosa.
Se invece si tratta di occlusioni intestinali meccaniche complete, allora un intervento di chirurgia sarà l’unico strumento per risolvere il blocco od eliminare le parti necrotiche dal tratto intestinale.
L’occlusione intestinale paretica, invece, si risolve da sè nel giro di qualche giorno. Qualora i medici lo ritenessero consono, potrebbero essere necessarie per la guarigione le somministrazioni di farmaci che aumentano la contrattilità della muscolatura addominale. In tal modo si tende ad agevolare il contenuto enterico che ha provocato l’occlusione intestinale.
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