8 persone su 10 ammettono di aver pianto sul lavoro
8 lavoratori su 10 ammettono di aver pianto sul posto di lavoro, come ha rivelato un recente sondaggio. Circa il 14% dei dipendenti ha affermato di piangere almeno una volta alla settimana. La maggior parte ritiene che la colpa sia dei capi o dei colleghi. Un’altra parte di lavoratori ha affermato di piangere per carichi di lavoro eccessivi o per problemi personali.
Che cosa ha rivelato in particolare il sondaggio
Circa il 40% dei lavoratori che sono stati intervistati ha messo in evidenza che è arrivato alle lacrime a causa dei capi o dei colleghi. Il 20% dei dipendenti ha riscontrato problemi al di fuori dell’ufficio, come per esempio in famiglia e a casa in generale.
Il 16% degli intervistati ha detto di piangere per il sentirsi sopraffatti dai carichi di lavoro. Altre risposte al sondaggio riguardavano il bullismo in ufficio, errori commessi o problemi con i clienti.
Gli altri studi che insistono sulle conseguenze negative del lavoro
Ma le conseguenze negative che a volte può avere il lavoro e che riguardano la salute sono tante. Per esempio uno studio dell’Università della California del Sud ha seguito per nove anni un gruppo di lavoratori, scoprendo come al terzo anno di lavoro un gruppo soffriva di tic nervosi come il mangiarsi le unghie oppure di insonnia.
Un altro studio svolto di recente negli Stati Uniti ha messo in evidenza come spesso sul lavoro si riscontrano problemi di cattiva salute mentale, che incide negativamente anche dal punto di vista economico.
La cattiva salute mentale può arrivare a costare 53 miliardi di dollari ogni anno, perché i dipendenti lavorano più lentamente o prendono più giorni di riposo nel corso dell’anno. Gli esperti ritengono che piangere sul lavoro è un chiaro indizio di stare male e tra l’altro implica una cattiva considerazione dal punto di vista sociale, perché dagli altri viene visto come un segno di debolezza.