Insonnia: trovato il gene che fa dormire di meno
Uno studio ha svelato il motivo per cui al mattino ci si sveglia prima: non si tratta della cena troppo pesante prima di andare a dormire o dell’abuso di caffè, come erroneamente si crede. Il motivo, infatti, risiede in un gene ed in particolare nella sua mutazione.
La scoperta del gene che fa dormire di meno
A fare la scoperta del gene che fa dormire di meno e della sua mutazione è stato un team di ricercatori dell’Università della California a San Francisco.
Fra gli studiosi spicca anche un italiano, Gaetano Coppola, che attualmente lavora presso il dipartimento di Neurologia dell’Università americana ma che ha studiato all’Università Federico II di Napoli. Lo studio è stato poi pubblicato sulla rivista scientifica Neuron.
Lo studio e i risultati
Il gene scoperto dai neurologi dell’ateneo americano è l’Adrb1: è stato dimostrato che la sua mutazione induca a dormire, in media, due ore in meno rispetto alle altre persone che non presentano questo gene mutato.
Il gene è stato identificato in una famiglia che, abitualmente, dorme di meno della media. Gli studiosi hanno effettuato diversi esperimenti su topi portatori di una versione mutata del gene e hanno riscontrato che i roditori dormivano, in media, 55 minuti in meno rispetto agli altri topi.
Per gli esseri umani questo si traduce nel fatto che gli uomini portatori del gene mutato dormono, in media, 2 ore in meno rispetto agli uomini che ne sono sprovvisti.
Un altro risultato interessante è stato che il gene Adrb1 si esprime maggiormente nei ponti dorsali, cioè in quella parte del tronco del cervello che si occupa della respirazione, del movimento degli occhi e del sonno.
In particolare si è riscontrato che gli Adrb1 normali in questa regione del cervello erano più attivi durante la fase di veglia e quella REM e che i geni mutati erano ancora più attivi di quelli normali, contribuendo ad un sonno più breve.