Il riposino pomeridiano ridurrebbe il rischio di infarto
La pratica del riposino dopo pranzo o comunque nelle ore pomeridiane è un vero e proprio “must” per alcuni, mentre c’è chi proprio non riesce a stendersi a pancia piena, magari per problematiche legate al reflusso gastro-esofagico. Sta di fatto che una pennichella nel pomeriggio potrebbe abbassare di parecchio il rischio di incorrere in patologie molto pericolose, come l’infarto o l’ictus.
Lo studio è durato cinque anni e ha coinvolto 3.462 individui
Ad affermarlo è un team di ricercatori dell’ospedale universitario di Losanna, che ha condotto un interessante studio sugli effetti del riposino pomeridiano. La ricerca ha visto come “campione” un gruppo di individui tra i 35 e i 75 anni di età, in totale 3.462 persone, tutte residenti a Losanna.
Il monitoraggio è durato cinque anni e ad ognuno di loro è stato chiesto di riportare il numero di pennichelle effettuate nelle ore pomeridiane durante l’arco della settimana. Come? Tramite appositi questionari, dove gli interessati dovevano scrivere anche la durata di ogni pisolino.
Con uno o due riposini settimanali il rischio di infarto scende del 48%
Una volta ottenuti tutti i dati, l’analisi del team di ricerca ha fatto emergere che qualche ora di riposo nel pomeriggio sono un vero e proprio “toccasana” per chi adotta questa pratica, in quanto va a ridurre sensibilmente la possibilità di essere colpiti da infarti, ictus o insufficienze cardiache.
Basta un riposino o due alla settimana per abbassare questi rischi del 48%: un risultato davvero eccellente, considerando che durante il test sono stati tenuti in considerazione fattori come l’età e la presenza di patologie che possono fare da “apripista” a malattie cardiovascolari, come ad esempio il colesterolo alto e l’ipertensione.
La durata della pennichella, invece, non sembra incidere molto: chi riposa 5 minuti abbassa all’incirca il rischio nello stesso modo di chi invece si concede un’oretta di sonno.