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Obesità sempre più diffusa: 5 milioni di persone in Italia

Avere qualche chilo di troppo non è un problema che deve toglierci il sonno, anche se ovviamente mantenere un peso forma aiuta a vivere meglio sia a livello fisico che mentale. Ciò che invece preoccupa sempre più gli esperti è l’obesità, una vera e propria malattia che è necessario contrastare fin da quando si è piccoli per evitare che diventi cronica e favorisca l’insorgere di patologie molto serie.

Obesità, una problematica sempre più diffusa: in Italia interessa 5 milioni di persone

 

Ma quanto è diffusa in Italia l’obesità? Stando agli ultimi dati si tratta di una problematica davvero estesa: nel nostro Paese, infatti, una persona su tre è in sovrappeso e un abitante su 10 è obeso.

Inoltre, sempre stando alle indagini, il 66% delle persone affette da diabete di tipo 2 risulta anche sovrappeso o obeso. Le stime fornite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità vanno di pari passo con questi numeri: l’OMS, infatti, precisa che dal 1975 ad oggi abbiamo assistito ad un aumento dell’obesità di ben tre volte, e la malattia è responsabile di circa il 13% dei decessi all’anno.

In Italia, le persone maggiorenni in condizione di obesità sono 5 milioni, ed è una cifra davvero preoccupante se si considera che questa malattia è la seconda causa evitabile di tumori dopo il fumo.

Quindici società scientifiche firmano la Carta dei Diritti e dei Doveri

Per questo, in occasione della Giornata nazionale di sensibilizzazione per la prevenzione dell’obesità e del sovrappeso promossa dall’Adi – Associazione italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica, per tramite della sua Fondazione e IO-Net, l’Italian Obesity Network, quindici società scientifiche hanno firmato la Carta dei Diritti e dei Doveri della persona con obesità.

Un documento che gli esperti reputano necessaro affinchè si arrivi ad un riconoscimento dell’obesità come malattia cronica che va a comportare anche dei costi economici e sociali molto alti. Inoltre, con la Carta dei Diritti e dei Doveri le società scientifiche chiedono di definire meglio i ruoli degli specialisti e di arrivare ad un Piano condiviso con le Regioni per sviluppare interventi basati sull’unitarietà di approccio e una migliore organizzazione dei servizi.