Un batterio intestinale complice dell’infarto: nuove ipotesi
La ricerca scientifica ha aperto nuove ipotesi per quanto riguarda il ruolo dei batteri intestinali. Da molto tempo si sa che questi ultimi sono implicati in aspetti molto significativi della salute umana. Adesso gli scienziati sembrano aver trovato anche un ruolo che un batterio dell’intestino in particolare svolgerebbe nel poter determinare un maggiore rischio di infarto.
Come si è svolta la ricerca
La ricerca sul legame tra il batterio complice dell’infarto è stata condotta dagli esperti del Policlinico Universitario Umberto I. I medici hanno controllato 150 pazienti e hanno scoperto che potrebbe essere implicato in un maggiore pericolo di incorrere nell’infarto il batterio intestinale Escherichia Coli.
Gli scienziati hanno verificato che è proprio questo batterio ad essere presente nel sangue dei pazienti e anche nell’arteria ostruita che può determinare un arresto cardiaco.
Il direttore della prima clinica medica del Policlinico Umberto I, Francesco Violi, ha reso noto che sono partiti proprio dall’intuizione che alcuni batteri intestinali potrebbero avere un ruolo importante nello sviluppo dell’infarto.
Il direttore ha fatto anche notare che la scoperta a cui sono giunti i ricercatori italiani è molto coerente con quella di altri ricercatori che hanno svolto gli stessi studi negli Stati Uniti.
La possibilità di mettere a punto nuovi farmaci
La speranza dei ricercatori, che sono giunti a questo importante risultato, è quella di mettere a punto dei nuovi farmaci per l’infarto. Ci sarebbe anche la possibilità di arrivare ad un vaccino che possa prevenire i casi di arresto cardiaco per individui a rischio.
Bisognerà vedere se il modello testato sugli animali da laboratorio possa avere applicazione anche negli uomini.