Coronavirus, l’OMS sui contagi fuori dalla Cina: ‘Solo punta dell’iceberg’
Sull’epidemia di coronavirus si è espresso il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, specificando che cosa rappresenterebbero i contagi che sono avvenuti al di fuori della Cina. Il direttore dell’OMS ha affermato che, considerando la trasmissione del virus fuori dal Paese asiatico, il resto si potrebbe definire soltanto come la punta dell’iceberg. Di certo non arrivano buone notizie nemmeno in questo senso e, secondo l’OMS, ci sarebbe da stare in guardia.
Le dichiarazioni dell’OMS sull’epidemia di coronavirus
Quali reali possibilità ci sono che l’epidemia relativa all’infezione da coronavirus si diffonda anche al di fuori della Cina? A questo proposito appaiono molto importanti da tenere in considerazione le dichiarazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha riferito che ci sono alcuni casi preoccupanti che riportano a persone che non hanno fatto viaggi in Cina.
Quindi l’OMS fa sapere che tutti devono prepararsi, soprattutto nel mettere a punto alcuni elementi fondamentali per affrontare un’eventuale diffusione dell’infezione. Alcune azioni hanno sicuramente, a detta degli esperti, la priorità. Tra queste azioni vengono ricordati la diagnosi rapida e il vaccino.
Infatti il direttore generale dell’OMS ritiene che se anche al di fuori della Cina l’epidemia si è diffusa in maniera più lenta, si potrebbe ritenere che ci sia anche la possibilità di un’accelerazione del contagio.
I casi di infezione nell’Unione Europea
Ma quanti sono i casi di infezione di coronavirus registrati in tutta l’Unione Europea e il Regno Unito? In particolare si segnalano 14 casi in Germania, 11 in Francia, 4 nel Regno Unito, 1 in Belgio, 1 in Finlandia. Sono registrati pure 2 casi in Spagna e 1 in Svezia. In Italia si sono avuti fino ad ora tre casi di infezione da coronavirus.