L’inquinamento aumenta il rischio di demenza
L’inquinamento può avere un ruolo fondamentale nel determinare il rischio di ammalarsi di demenza. Lo ha definito uno studio svolto dagli esperti di un istituto di Stoccolma, che ha realizzato una ricerca specifica sull’argomento. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Jama Neurology. Quindi viene ancora una volta confermato il ruolo pericoloso che lo smog potrebbe avere nel determinare negativamente la salute degli individui.
Come è stata svolta la ricerca sulla demenza
La principale autrice dello studio è Giulia Grande, una scienziata italiana che lavora a Stoccolma. Il suo team di lavoro ha coinvolto quasi 3000 persone di età media di 74 anni. Le loro condizioni di salute sono state monitorate per un tempo di 11 anni.
Nel corso di questo periodo sono stati registrati dagli esperti 364 casi di demenza. Gli scienziati si sono occupati di mettere a confronto le situazioni di demenza con i dati relativi allo smog a cui i pazienti sono stati esposti nel corso degli anni.
Quali sono stati i risultati dello studio
Gli esperti si sono così resi conto che il rischio di demenza cresce in rapporto all’aumento dei livelli di inquinamento atmosferico. In particolare avrebbero un ruolo principale nell’incidere negativamente sulle condizioni di salute il particolato fine PM 2.5 e gli ossidi di azoto.
Maggiori sono le concentrazioni di questi elementi nell’atmosfera, più è alto il rischio di ammalarsi. Nel dettaglio in un caso su due la demenza causata dallo smog è dovuta al fatto che l’inquinamento dell’aria favorisce l’insorgere di problemi cardiovascolari come l’ictus.