Cos’è l’hashish e come si produce?
Quando ci si approccia per la prima volta al mondo della cannabis, sono numerose le domande che ci si pongono. Tra queste, rientra senza dubbio l’interrogativo relativo all’hashish. Se vuoi sapere cos’è, non ti resta che seguirci nelle prossime righe, dove abbiamo cercato di fornirti qualche informazione utile in merito.
Hashish: di cosa si tratta?
Cos’è l’hashish? Quando si utilizza questo termine, si chiama in causa una sostanza di natura psicotropa. Per ricavarlo, si utilizzano le infiorescenze femminili della pianta di cannabis.
Noto anche come ‘fumo’, l’hashish può presentarsi sotto diverse forme. Tra queste è possibile citare la resina, che viene ricavata isolando i tricomi della cannabis. Come sopra accennato, l’hashish è un prodotto stupefacente. Il motivo riguarda la presenza di un’alta quantità di THC, principio attivo contraddistinto da un effetto psicoattivo.
Sul significato del suo nome si rincorrono diverse teorie. C’è chi pensa che derivi da un termine arabo traducibile con la parola ‘erba’ e chi, invece, chiama in causa un’altra parola araba che si può tradurre con il termine ‘assassino’. In questo caso, si fa riferimento al gruppo di sicari che seguiva quello che Marco Polo chiamava il Vecchio della Montagna, il capo di una sanguinaria setta che, proprio a causa dei fumi dell’hashish, avrebbe commesso numerosi omicidi.
Cenni storici
Cosa si sa in merito alla storia dell’hashish? Che i primi documenti in cui si fa riferimento alla sua esistenza risalgono all’XI secolo. A partire da quel periodo, l’utilizzo di hashish è diventato una realtà in diverse parti del mondo, dal Medio Oriente fino all’Asia Centrale e alla Russia (fondamentale a tal proposito è stata l’opera di diffusione messa in atto dalle truppe mongole di Gengis Khan). Il motivo di tanto successo è dovuto ai suoi effetti, il principale dei quali è un forte senso di euforia.
Produzione
La produzione dell’hashish è differente a seconda delle varie parti del mondo. Ottenuto a partire dalle resine di cannabis, viene prodotto a partire da differenti tecniche di estrazione. Come già accennato, il principale criterio di differenziazione è su base geografica. Facciamo un esempio concreto, chiamando in causa la situazione di Paesi come il Marocco e l’Egitto.
In questi contesti, si procede al taglio e alla raccolta delle piante mature che, in una fase successiva, vengono inserite in delle buste di plastica e sottoposte a un processo di scuotimento con lo scopo di produrre la resina.
Modalità di assunzione
Dal momento che in precedenza abbiamo parlato di resina, è opportuno soffermarsi sui vaporizzatori.
Grazie ad essi, è possibile apprezzare il caratteristico aroma delle piante di cannabis. Parliamo quindi di un’alternativa particolarmente congeniale per chi ha già un po’ di esperienza. Il tabacco viene miscelato all’hashish anche nel caso dei bong, degli accessori che, grazie a un processo di combustione, permettono di apprezzare al massimo i fumi di entrambe le sostanze.
Tipologie di hashish
Concludiamo ricordando che esistono diverse tipologie di hashish in commercio. Nello specifico, si parla di hashish indiano, estratto a seguito di sfregamento delle cime di canapa, ma anche di hashish marocchino, ottenuto con la procedura precedentemente descritta.
L’hashish industriale, invece, si contraddistingue per altissime concentrazioni di THC. Esistono diverse altre tipologie di hashish. Tra le più pregiate, è possibile citare quella nota con il nome di primero, sempre originaria del Marocco.