Superticket addio: dall’1 settembre scompare la tassa aggiuntiva
Dall’1 settembre nel nostro Paese non è più presente il superticket, la tassa aggiuntiva al ticket sanitario ancora in vigore fino al 31 agosto in diverse regioni italiane. Il superticket è stato abolito dopo nove anni, dopo diverse polemiche che avevano contraddistinto questa spesa extra che i cittadini in molti casi hanno dovuto affrontare per gli esami specialistici.
Il Governo ha stanziato 550 milioni all’anno
Nello specifico per l’eliminazione del superticket aggiuntivo al ticket sanitario, quest’ultimo comunque sempre in vigore, il Governo italiano ha messo da parte 550 milioni ogni anno (nel dettaglio per gli ultimi mesi del 2020 la cifra corrisponde a 185 milioni).
Le regioni del nostro Paese avranno a disposizione nell’apposito fondo sanitario i fondi che hanno l’obiettivo di sostituire l’incasso derivante dalla tassa aggiuntiva fino ad ora in vigore. I fondi saranno distribuiti alle regioni sulla base di fattori che riguardano la popolazione e l’età, quindi la suddivisione prevede ad esempio per la Lombardia 92 milioni, per il Lazio 53 milioni, per la Campania 51 milioni e così via.
Le dichiarazioni del ministro Speranza
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha spiegato che la norma che entra in vigore martedì 1 settembre ha il comptio di evitare quella che può essere considerata “una sconfitta per tutti” e una “violazione della Costituzione”, elementi che si verificano nel momento in cui un soggetto non riesce a curarsi bene per motivi economici.
Il superticket in questione era dovuto in quasi la totalità delle regioni italiane dalle persone tra 6 e 65 anni di età con un reddito annuo superiore a 36.000 euro.