Vaccino per il coronavirus: a gennaio 1,7 milioni di dosi in Italia
Si prepara già il piano per il vaccino contro il coronavirus. Naturalmente non si tratta di affrontare soltanto la questione della produzione del vaccino, ma ci sono tanti problemi che i vari Paesi dovranno affrontare. Infatti in primo luogo si dovrà considerare il numero di dosi. Sono implicate varie problematiche anche per quanto riguarda la conservazione, la distribuzione e la somministrazione delle dosi vaccinali. Ecco quindi che il Ministero della Salute in Italia sta facendo i primi passi per affrontare la situazione.
L’incontro segreto tra Speranza e l’azienda farmaceutica
L’azienda farmaceutica Pfizer ha annunciato da poco tempo l’efficacia del vaccino per il coronavirus. Secondo alcune fonti giornalistiche, in seguito a questo annuncio, si sarebbe svolta già alla fine di ottobre una conferenza segreta tra Speranza e i vertici dell’azienda farmaceutica.
Il ministro della Salute non vuole trovarsi impreparato e vuole da subito pianificare i tempi e i dettagli tecnici per poter somministrare in Italia il vaccino. Si parla del fatto che già a partire dalla seconda metà di gennaio del 2021 saranno disponibili per il nostro Paese 1,7 milioni di dosi.
I primi a vaccinarsi medici e infermieri
Già a partire dal 20 gennaio, se la procedura burocratica andrà bene, potrebbero cominciare ad essere somministrate le prime dosi vaccinali soprattutto agli operatori sanitari, medici e infermieri, e agli ospiti delle Rsa.
Il nostro Paese avrà a disposizione, secondo il contratto europeo, il 13,5% del totale nella prima fase. Quindi si tratterebbe di circa 3,4 milioni di dosi, un vaccino che per funzionare avrebbe bisogno di due somministrazioni.