Cosa fa lo psicologo e quando rivolgersi a questo professionista sanitario
Cosa fa lo psicologo? Sono tantissime le persone che si pongono questa domanda. La risposta è molto articolata e merita particolare attenzione.
Psicologo, i campi di intervento
Lo psicologo è un professionista sanitario riconosciuto tale solo recentemente. Per rendersene conto, basta rammentare che la svolta è arrivata nel 2017 grazie al DDL Lorenzin.
Per capire bene cosa fa lo psicologo, è bene sottolineare che si tratta di un professionista che si occupa di favorire il benessere delle persone e dei gruppi, aiutando individui e organizzazioni a scoprire e padroneggiare le proprie potenzialità e unicità.
Sono diversi i campi di intervento in cui tutto questo può essere concretizzato. Si parte, come appena accennato, dalla singola persona che sperimenta un momento di crisi dovuto a un passaggio importante della vita (p.e. la scelta della facoltà universitaria). Si possono poi prendere in considerazione numerosi altri casi, come per esempio quello dei team di lavoro e dei gruppi scolastici.
Una cosa molto importante da ricordare è che non per forza lo psicologo si occupa di situazioni patologiche – quando si è depressi e si soffre quindi di una vera e propria malattia è meglio rivolgersi a uno psicoterapeuta, professionista che ha implementato la sua formazione con ulteriori 4 anni di studio – e che, in ogni caso, non essendo medico non può prescrivere farmaci.
Quando rivolgersi a uno psicologo?
La domanda “Quando rivolgersi a uno psicologo?” è una delle più diffuse in assoluto. In generale, si può rispondere con una frase che sembra banalissima, ma che non lo è affatto: quando si sente il bisogno di farlo.
Come già specificato, nella vita si possono attraversare dei momenti di incertezza e, di conseguenza, trovarsi davanti alla necessità di interfacciarsi con un professionista in grado di dare un punto di vista scientifico e di aiutare nello sviluppo delle proprie potenzialità.
Lo psicologo fa tutto questo e porta avanti il suo lavoro in uno spazio protetto, con l’obiettivo di fare in modo che il paziente si senta perfettamente a proprio agio.
Quanto abbiamo appena descritto è il caso dello psicologo che lavora con un solo paziente. Da non dimenticare è poi il ruolo di questo professionista nelle aziende. In questo frangente, si inquadrano compiti che vanno dal supporto alle risorse umane fino ai processi di team building.
Un’altra parentesi importantissima è quella relativa alla scuola. Nel momento in cui ci si accorge che, superato il primo anno di scolarizzazione, il proprio figlio manifesta difficoltà continue nel calcolo, nella lettura e nella scrittura, è il caso di rivolgersi a uno specialista.
Non importa che si scelga una psicologa Torino o un professionista attivo in un’altra città: intervenire tempestivamente è cruciale. In casi come quello descritto nel paragrafo precedente, si può spesso parlare di DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento).
In tali frangenti, a seguito della somministrazione di specifici test, lo psicologo rilascia la certificazione, che deve essere presentata al personale docente in modo da mettere a disposizione dell’alunno tutti gli strumenti compensativi tali da permettergli di apprendere nel migliore dei modi.
Concludiamo riprendendo il discorso della differenza tra psicologo e psicoterapeuta rammentando che, nel secondo caso, si parla di professionisti formati per gestire pazienti depressi con strumenti come la relazione terapeutica e il dialogo interno e che, da diverso tempo a questa parte, si parla sempre di più di psicoterapie della terza ondata.
Questi approcci tecnici – che non dimentichiamo mai non prevedono la somministrazione di farmaci – si pongono l’obiettivo di guidare il paziente verso l’acquisizione di una piena consapevolezza dei propri pensieri e dei propri valori, fino a un vero e proprio mutamento di prospettiva sulle esperienze quotidiane, anche le più dolorose.