Lavorare più di 55 ore a settimana aumenta il rischio di morte
Una ricerca dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro ha messo in evidenza un aspetto importante della nostra vita quotidiana. È stato osservato, infatti, che lavorare per più di 55 ore nel corso della settimana aumenterebbe il rischio di morte per ictus e per l’insorgenza di malattie cardiache. Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati su Environment International, specifica anche che la diffusione della pandemia sta determinando un aumento della tendenza a lavorare di più.
La pandemia ha influito su un aumento delle ore di lavoro
A sottolineare questo aspetto è stato proprio il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha spiegato come il telelavoro sia diventato ormai la norma in differenti settori, certe volte anche non ponendo dei confini precisi tra la casa e il lavoro.
C’è anche un altro fattore sottolineato dal direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che è quello relativo al fatto che diverse aziende sono state costrette, a causa della pandemia, a chiudere o a ridimensionare le attività per provvedere ad un certo risparmio.
Questo fa in modo che i dipendenti debbano passare più tempo a lavorare nel corso della settimana.
Le percentuali del rischio
Un’attività lavorativa condotta per oltre 55 ore a settimana, secondo la ricerca, che ha raccolto anche i dati provenienti da numerosi studi effettuati prima della pandemia, metterebbe a rischio di una maggiore percentuale di ictus (la percentuale aumenterebbe del 35%).
Inoltre lavorare 55 ore o di più durante la settimana porterebbe ad un aumento del 17% del rischio di morte per cardiopatia ischemica, se facciamo la differenza con sessioni lavorative di circa 35-40 ore a settimana.