Rischio cardiovascolare: due casi su dieci non si curano
Una recente ricerca, i cui risultati sono stati presentati in occasione del congresso della Società europea di cardiologia, ha rivelato una situazione che gli esperti non hanno esitato a definire preoccupante, rivelando che quasi due pazienti su dieci che presentano un alto rischio cardiovascolare non si curano. Nello specifico i pazienti che sono stati coinvolti nello studio non assumono terapie per quanto riguarda la possibilità di riequilibrare i grassi nel sangue.
Come è stata svolta la ricerca sul rischio cardiovascolare
Alla ricerca sul rischio cardiovascolare e sul mancato approvvigionamento di terapia hanno partecipato circa 9.600 pazienti. È stato visto così che il 18,6% di queste persone, nonostante abbiano un rischio cardiovascolare molto alto, non assumevano farmaci per abbassare il colesterolo. Il 54,1% utilizza invece soltanto una monoterapia, mentre soltanto il 27,3% dei pazienti utilizza più principi attivi in associazione.
Le linee guida presentate anche a livello internazionale affermano la necessità e l’importanza di assumere farmaci ipolipemizzanti, fatto che nella realtà poi in molti casi, per diverse motivazioni, viene disatteso. Per questo gli esperti si sono soffermati sul punto che ribadisce la necessità di un uso capillare e più intenso delle terapie contro il colesterolo “cattivo”, che potrebbe portare a grossi problemi cardiovascolari.
Le dichiarazioni degli studiosi sulle terapie contro il colesterolo
I ricercatori che hanno messo a punto lo studio e che sono giunti alla rilevazione di casi allarmanti in tema di terapie contro il colesterolo “cattivo” hanno fatto notare che c’è ancora molto da fare, spiegando che il lavoro va svolto soprattutto nel senso che i pazienti a rischio alto ricevano le giuste terapie per migliorare gli esiti clinici.