Esistono moltissime patologie cutanee, alcune più conosciute altre invece considerate più rare. L’ittiosi non è particolarmente diffusa in termini statistici, ma per i soggetti che ne soffrono è un problema assolutamente non semplice da affrontare.
Le forme di pelle ittiosica sono diverse, così come il suo grado di aggressività. Si tratta di una patologia da non sottovalutare e per la quale si da subito vanno cercati dei validi rimedi locali o sistemici.
Questa patologia rientra nella categoria delle “genodermatosi”, ossia problematiche che vanno a interessare la cute, la quale nei soggetti affetti da ittiosi subisce degli evidenti disordini a livello genico. Il termine “ittiosi” deriva dalla parola greca il cui significato è “pesce”, proprio per via dell’aspetto squamoso che assume la pelle di chi soffre di questa patologia.
Capita molto spesso che l’ittiosi sia associata ad altre patologie, che possono esserne la causa o la conseguenza. Non è sempre facile definire di quale tipologia di ittiosi sia affetto un paziente, ma una suddivisione primaria tende a classificare due forme di ittiosi, una ereditaria e una acquisita.
Nel primo caso, la malattia viene trasmessa direttamente dai genitori ed è quindi presente sin dalla nascita. Nel secondo caso invece la patologia emerge in età adulta ed è generalmente accompagnata anche da altre gravi malattie come tumori, AIDS o problematiche alla tiroide.
L’ittiosi, a seconda del quadro clinico, viene quindi ripartita in diverse categorie: ittiosi lamellare, ittiosi associata al cromosoma x, eritrodermia congenita ittiosiforme, ittiosi arlecchino, ittiosi volgare e ipercheratosi epidermolitica.
Non è sempre facile riuscire a diagnosticare l’ittiosi proprio per la sua appartenenza alle malattie considerate rare ed è importante che eventuali esami e analisi vengano sempre prescritte ed eseguite da medici specializzati.
Spesso una prima indagine punta a chiarire l’eventuale presenza di questa patologia in ambito familiare. Esclusa l’ereditarietà, si possono effettuare delle biopsie ed eseguire un’analisi genetica e molecolare, con la quale confermare o smentire in modo definitivo questa malattia.
I sintomi dell’ittiosi generalmente vanno dalla pelle secca e ispessita a forme decisamente più serie nelle quali la cute del soggetto interessato presenta importanti ispessimenti, squame e lamelle diffuse e di grave entità.
La cura definitiva dell’ittiosi è pressoché impossibile da definire e la malattia rara è inserita tra le malattie trasmissibili a livello genico. Si possono però effettuare dei trattamenti con l’obiettivo di minimizzare o alleviare i sintomi di questa malattia. Una prima forma di trattamento è quella che viene effettuata a livello topico: l’utilizzo di una specifica crema idratante, di lozioni o di cosmetici analoghi cerca di fornire la necessaria idratazione alla cute e di alleggerire i fastidi causati dall’ittiosi.
Sono sicuramente utili prodotti farmaceutici che sfruttano principi attivi come l’acido salicilico, gli alfa-idrossiacidi o l’urea, anche se questi prodotti non sono sempre esenti da effetti collaterali in alcuni pazienti. Proprio per questo, il trattamento dell’ittiosi a livello topico va eseguito dietro un costante e stretto monitoraggio da parte di un medico esperto.
Un secondo trattamento è quello sistemico. Tra le sostanze che vengono somministrate per via orale ci sono ad esempio i retinoidi, che non vanno ad eliminare completamente i sintomi, ma li riducono di intensità. Questi trattamenti vengono comunque fatti nei pazienti affetti dalle forme più gravi della malattia, poiché nei casi più lievi non sono del tutto consigliati.
Esistono inoltre delle pratiche quotidiane utili per le persone che sono affette da questa patologia. Prima di tutto è meglio evitare forti esposizioni a situazioni atmosferiche che aggressive, che possono comportare un’ulteriore secchezza o disidratazione della pelle.
In secondo luogo, è meglio non esagerare con i lavaggi, per non irritare ulteriormente la pelle ed è bene utilizzare inoltre detergenti delicati che non irritino la cute, evitando il più possibile il contatto con sostanze irritanti o ad elevato assorbimento.
Per chi soffre di ittiosi, oltre a dei rimedi farmaceutici e all’intervento medico, può essere utile anche un supporto psicologico, soprattutto nei casi in cui questa malattia impatti fortemente sul soggetto in ambito sociale e nelle sue relazioni personali.
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