Salute e Benessere

Oki, se hai questa patologia non puoi assumerlo: non lo sa nessuno ma è pericolosissimo

Oki – Fonte AdobeStock

Uno dei farmaci più utilizzati è senza dubbio l’Oki, presente nelle case di tutti gli italiani e utilizzato come antinfiammatorio. Forse non sai però che hai questa patologia non puoi assolutamente assumerlo. 

Nell’armadietto delle medicine di tutti gli italiani è sicuramente presente almeno un antinfiammatorio e solitamente il più comune è proprio l’Oki. Sebbene si tratti di un farmaco che può essere acquistato solo previa prescrizione medica, non tutti sanno che ci sono dei soggetti che non possono assumerlo a causa di una patologia molto specifica. Vediamo di quale si tratta.

Oki, ecco qual è la patologia per cui non puoi assumerlo

Tra i medicinali più comuni presenti in ogni casa, dunque, c’è senza dubbio l’Oki – una vera e propria salvezza nel caso di mal di testa e infiammazioni più o meno leggere. Utilizzato con moderazione ci aiuta a poter affrontare una giornata lavorativa o a non dover rinunciare alle attività che amiamo, ma non tutti si sono fermati a leggere bene gli effetti collaterali che può provocare e, soprattutto, in quali casi è assolutamente da evitare.

Questo farmaco è infatti costituito da un principio attivo chiamato Ketoprofene sale di lisina – dotato di capacità antiflogistica (ovvero antinfiammatoria) ma ci sono soggetti particolarmente sensibili a questa sostanza e possono andare incontro anche a gravi effetti collaterali.

Oki, gli effetti collaterali che può provocare

Una volta scoperto qual è il principio attivo che alcuni non possono assumere, vediamo quali sono gli effetti collaterali che può provocare.

Persona con mal di testa – Fonte AdobeStock

I più comuni sono: dolore addominale, ipotensione, dispepsia, eruzione cutanea, diarrea, nausea, cefalea, capogiri, vomito e vertigini. Tutti sintomi che possono diventare particolarmente acuti nei pazienti che hanno severe disfunzioni epatiche e renali.

Proprio per questo l’Oki deve essere necessariamente prescritto da un medico – il quale si suppone che conosca il quadro clinico completo del proprio paziente al fine di evitare l’assunzione di sostanze che possono andare in conflitto con patologie o intolleranza ad un determinato principio attivo.

Sebbene dunque sia un medicinale ad ampio spettro – utilizzato sia come antinfiammatorio che in casi di artrite reumatoide o artrosi dolorosa – non tutti possono assumerlo a meno di incappare in conseguenze piuttosto fastidiose (per quanto non letali).

Claudia Anania

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