Reflusso esofageo: cosa fare, non fare, quale cibo mangiare
Tra le patologie più comuni degli ultimi anni c’è senza dubbio il reflusso esofageo, che può essere provocato da moltissimi fattori (tra cui le nostre abitudini alimentari). Ecco cosa fare, cosa evitare e che tipo di regime alimentare seguire.
Stress, abitudini alimentari sbagliate e vizi come alcol e fumo hanno contribuito a rendere piuttosto comune patologie legate allo stomaco – prima fra tutte il reflusso esofageo. Ci sono però degli accorgimenti che possiamo osservare per riuscire a migliorare la situazione ed evitare che questo fastidiosissimo problema si aggravi e rovini le nostre giornate.
Reflusso esofageo: come riconoscere i sintomi
Il reflusso esofageo è diventato piuttosto comune a causa dell’alimentazione (a cui purtroppo spesso con lo stile di vista frenetico si presta poca attenzione) e si diversi fattori di stress. Ovviamente è il primo segnale di una situazione che può peggiorare – in quanto, se ignorato, può provocare anche danni e lesioni all’esofago.
Ecco dunque quali sono i sintomi più comuni che possiamo riconoscere per poterci affidare immediatamente alle cure di un medico. In particolare il reflusso esofageo si manifesta con bruciore retroesternale, rigurgito gastrico, e dolore epigastrico. In aggiunta si possono manifestare anche tosse e tonsilliti (che non guariscono con cura antibiotica) e alterazione delle vie respiratorie.
Reflusso esofageo: cosa fare e cosa evitare
Una volta riconosciuti i sintomi, fermo restando che un medico esperto sarà in grado di dire al paziente qual è la cura da seguire, ci sono una serie di accorgimenti che il soggetto può seguire per avere un po’ di sollievo.
In particolare è necessario evitare il fumo e l’abuso di alcol, ma anche seguire una dieta sana con cibi particolarmente leggeri facili da digerire – ad esempio si predilige la carne aviaria (tacchino e pollo) senza pelle, coniglio e maiale sgrassato – evitare condimenti eccessivi e scegliere tecniche di cottura come bollitura in acqua, lessatura sottovuoto o cottura a vapore.
Si devono dunque evitare cibi grassi, soprattutto quando si tratta di carne, formaggi come gorgonzola, pecorini e mascarpone, cibi proteici crudi (carpaccio, spezzatino e brasati), alimenti sottolio e in salamoia ed evitare ovviamente frittura e lunghe cottura.
Inoltre gli esperti consigliano di modificare le proprie abitudini evitando di coricarsi subito dopo un pasto, mangiare velocemente, vestire con abiti stretti (soprattutto dopo aver mangiato), eseguire sforzi fisici e ingrassare o rimanere in sovrappeso.