Sempre più persone negli ultimi anni si sono scoperte intolleranti al latte e derivati, con sintomi spesso anche piuttosto fastidiosi. Quali sono quelli più allarmanti.
Ad oggi sono sempre di più i soggetti colpiti da intolleranza al lattosio e, proprio perché così comune, non è più considerata una malattia ma un cambiamento fisiologico che avviene durante la crescita.
È bene sottolineare che non si deve assolutamente confondere l’intolleranza al lattosio con l’allergia alle proteine del latte. La prima infatti è una molecola del tutto diversa – ovvero lo zucchero presente nel latte – mentre la seconda riguarda più molecole come la caseina e si manifesta con sintomi diversi.
I sintomi più comuni di questa condizione sono per lo più diarrea, gonfiore addominale (spesso accompagnato da tensione), meteorismo, borborigmi (ossia rumori intestinali), nausea e senso di pienezza.
Si tratta di circostanze che si verificano dal momento che l’enzima lattasi (responsabile della digestione del lattosio) è assente nell’organismo dell’individuo e per questo il lattosio passa indigerito attraverso lo stomaco e l’intestino tenue. Arrivato a questo punto richiama quanta più acqua possibile (evento responsabile della diarrea) e poi arriva all’intestino crasso, dove viene fatto fermentare dalla flora batterica intestinale.
Come anticipato l’intolleranza al lattosio si può manifestare in momenti diversi della vita. Solitamente si scatena verso i due anni di età, quando viene tolto l’allattamento al seno.
Alcuni soggetti invece nascono con questa condizione (e si parla dunque di intolleranza congenita); spesso la carenza dell’enzima lattasi – responsabile dell’intolleranza – dipende dalla nascita prematura del bambino ma in questo caso si può risolvere con il tempo.
In ultima battuta va sottolineato nuovamente che sono molti i soggetti che invece manifestano l’intolleranza in età più adulta, ma si tratta di una situazione spesso scatenata dall’avvento di patologie come influenza intestinale (ovvero gastroenterite), celiachia, morbo di Crohn, lunghi cicli di antibiotico e chemioterapia.
Solitamente, in questi casi, la produzione di lattasi è temporanea, ma gli esperti hanno riscontrato che sempre più spesso questa condizione diventa permanente. Se, dunque avete avuto anche solo una banale influenza che ha colpito il vostro intestino e si è rivelata più grave del previsto, è possibile che la produzione dell’enzima sia stata completamente compromessa.
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