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Tumore alla mammella, la protesi influisce sulle radioterapie?

Scorcio dell’illustrazione realizzata da Astorina per l’opuscolo, distribuito in occasione del Bra Day – newssalute.it

Sono molti i dubbi delle pazienti sul fatto se la protesi influisca sulle radioterapie o meno. Il 19 ottobre è il Bra Day, ossia la giornata dedicata alla ricostruzione mammaria. Per l’occasione, le specialiste del centro Donna X Donna hanno risposto compiutamente a tutti i principali dubbi, con domande e risposte contenuti in un apposito opuscolo.

L’opuscolo è stato realizzato in collaborazione con la casa editrice Astorina ed ha per testimonial Eva Kant, la storica e intrigante compagna di Diabolik. Esso verrà distribuito dal centro per rispondere alle più frequenti domande da parte delle pazienti sulla tematica. In particolare, ci si chiede spesso se la radioterapia possa influire sul silicone delle protesi mammarie, oppure se sia il caso di fare prima la radioterapia e rimandare così la ricostruzione del seno. Vi è subito da chiarire che, per ogni questione, esistono sempre le soluzioni più indicate, e ciò non può che tranquillizzare le pazienti.

Un effetto che si può realizzare è l’indurimento della protesi con la radioterapia. La soluzione consiste nel lipofilling, l’uso di grasso autologo per ammorbidire la mammella. Al medesimo scopo si può, per i tessuti ricostruiti senza l’ausilio di protesi, ricorrere a degli specifici massaggi. Qualora poi vi sia iper-pigmentazione come effetto generato dalla radioterapia, si ricorrerà a creme schiarenti o ai laser depigmentanti, in relazione al livello d’intensità realizzato dall’effetto. Per i casi più gravi, per entrambi i propositi, esistono tecniche operatorie specifiche.

Dunque, in ogni caso, davvero nulla a cui non si possa porre rimedio, consentendo così alle pazienti di sottoporsi alla radioterapia in totale tranquillità. Le operazioni, del resto, sono molto sicure e, come ha riportato sul punto la coordinatrice del comitato promotore Donna X Donna, Prof.ssa Marzia Salgarello, la radioterapia può portare a delle problematiche di “lieve e media entità”. Esse sono trattabili chirurgicamente, ma anche con terapie di supporto. Solamente laddove dovessero ricorrere degli effetti indesiderati più gravi, il che corrisponde a rari casi, si potrà intervenire nuovamente in chirurgia, risolvendo così la problematica.

 

La soluzione alle possibili problematiche

Vediamo insieme come evitare i rischi connessi a complicanze per la radioterapia al seno – newssalute.it

Come la stessa Prof.ssa Marzia Salgarello ha chiarito, si può effettuare la scelta migliore, in merito alla terapia che, nell’eventualità, dovrà essere seguita dopo, in centri dove vi è collaborazione fra chirurghi e oncologi. C’è da precisare comunque che si incorre in rischi di complicanze minori se la ricostruzione in questione è immediata, e con protesi eseguita insieme alla mastectomia. Vi sono invece altre casistiche tali da aumentare i rischi connessi.

Ad esempio, mettere l’espansore per sottoporsi alla radioterapia, così da rimandare ad altro periodo la ricostruzione del seno, accentua i rischi di complicanze. Per sottoporsi alla radioterapia dunque, non converrà rinviare la ricostruzione del seno, in ogni caso. Si calcola, tra l’altro, che facendo diversamente il rischio viene aumentato dal 30 al 50%.