Sindrome di asperger, da non confondere con l’autismo, cosa la caratterizza e come riconoscerla
La sindrome di Asperger viene confusa, molto spesso, con l’autismo, ma vi sono sostanziali differenze. E’ un disturbo che viene imparentato con l’autismo per via della compromissione delle modalità di comportamento, pregiudicando l’interazione sociale. Si nota anche da poca variegazione per interessi e attività, e atteggiamenti ripetitivi e stereotipati. Ma non mancano le differenze rispetto all’autismo.
Le sindromi, seppur imparentate, sarebbero comunque da tenere distinte. Già, sarebbero, perché la diagnosi ogni volta si rivela complicata. Ciò è dovuto al fatto che non esistono criteri clinici ben definiti, a tutt’oggi, per la distinzione, e si fa fatica a compierla, sul fronte medico. In particolare, la sindrome di Asperger, indicata con l’acronimo ASD, a fatica viene distinta dal disturbo ben più generale dell’autismo.
C’è da dire che della sindrome di Asperger ne hanno sofferto personalità famose, del calibro di Albert Einstein, Henry Ford, Alfred Hitchcock, lo stesso Mozart. La sindrome allora era sconosciuta, e un collegamento di determinati sintomi ed atteggiamenti ad una malattia è stato effettuato solamente dopo. Ecco perché si sa, a posteriori, che le su menzionate personalità soffrivano di ASD. La sindrome non impedisce lo sviluppo cognitivo, così come non incide sullo sviluppo del linguaggio, e neanche sullo sviluppo inerente le capacità personali di badare a sé stessi.
E’ stata descritta da Hans Asperger, specialista di psichiatria, nel 1944. La sindrome prende pertanto il nome dal suo scopritore. C’è da dire che è rimasta sconosciuta, non considerata, nella letteratura medica per quarant’anni. Negli anni ottanta infatti è stata assunta in considerazione, ma il riconoscimento ufficiale come disturbo c’è stato solamente nel 1994. In quell’anno la sindrome, inizialmente denominata come “disordine di Asperger”, è stata ufficialmente riconosciuta dall’American Psychiatric Association, e quindi dalla comunità scientifica.
Distinguere l’Asperger dall’Autismo
L’Asperger presenta vari gradi di compromissione della vita sociale dell’individuo, e ciò ha indotto diverse volte, sul fronte medico, a fare confusione. Nella letteratura scientifica infatti, non c’è una vera concordanza sulla definizione precisa, anche se possiamo individuare delle caratteristiche che appaiono pacifiche per l’individuazione della stessa sindrome. Abbiamo accennato al ristretto schema di interessi.
Spesso il paziente affetto da ASD orienta il suo pensiero verso qualcosa che non riveste importanza centrale, ma anzi del tutto marginale in relazione al caso. Di conseguenza spenderà molto tempo in ricerche varie per documentarsi su quel dato, senza che ciò possa servire. Si nota inoltre una sorta di “goffagine motoria“, anche se non in tutti i casi di ASD. Spesso sono colpiti da ritardo nelle basilari abilità di movimento e coordinamento, come afferrare una palla, aprire un barattolo, e similari, oltre a deficit nella coordinazione oculomotoria.
Spesso hanno un’andatura rigida, e posture fuori dal comune. Allo stesso modo, sono soggetti a sbalzi d’umore, così come a disturbi dell’umore in generale. Quindi anche ansia e depressione, aggressività, uniti a disturbi del sonno. Se noterete tali caratteristiche, esse distinguono rispetto al paziente con autismo.