Nel momento in cui si parla di farmaci, bisogna stare attenti, poiché se vi sono delle irregolarità segnalate, o probabili irregolarità, il rischio è serio. E’ quanto avvenuto ad esempio da ultimo, con il richiamo rischio chimico. Vediamo di cosa si tratta e cosa fare nello specifico.
Il prodotto, come si legge in una nota diramata dal Ministero della salute, corrisponde a Micro Omega 3.0, il quale andrà restituito in farmacia, ovviamente previo rimborso.
Il prodotto in questione è un integratore alimentare composto da olio di pesce purificato e microemulsionato. Esso svolge diverse funzioni. Contribuisce al mantenimento dei normali livelli di trigliceridi nel sangue, funge da integratore energetico per l’attività cerebrale e visiva, punta a mantenere a livelli stabili e normalizzati la pressione sanguigna.
Inoltre, per le donne in stato di gravidanza, o in allattamento, fa sì da contribuire, con la sua azione, allo sviluppo cerebrale e visivo del nascituro. Influisce positivamente, in definitiva, al funzionamento corretto degli apparati cardio-circolatorio, cerebrale, e visivo.
Presenta un’associazione di nutrienti essenziali tale da garantire l’apporto desiderato di acidi grassi essenziali, con l’assunzione di una sola capsula. La cadenza nell’assunzione verrà chiaramente stabilita dal medico in relazione al singolo caso. Comunque si sono verificate problematiche per il prodotto, che sono qui di seguito riportate.
Quindi veniamo al nodo fondamentale: perché il farmaco è stato richiamato dal Ministero? Come il medesimo ente amministrativo ha chiarito nell’apposita nota, datata 17 ottobre, l’ultima partita prodotta del farmaco e ispezionata sarebbe a rischio chimico. Nello specifico, il Ministero segnala un sovradosaggio di vitamina A e D. In particolare, la vitamina A è oltre i limiti di legge presente in confezione.
Quali sono i rischi? In definitiva in effetti collaterali aggiuntivi. L’eccesso di vitamina D, in sovradosaggio, determina effetti collaterali per il prodotto in confezione equivalenti a perdita di appetito, perdita di peso, stitichezza. E inoltre, dato ancora più rilevante, diverse irregolarità cardiache. L’ultimo effetto collaterale mira dunque a disfare molte delle funzionalità preposte dal farmaco stesso.
Può anche produrre, il sovradosaggio considerato, livelli di calcio sopra la norma, con rischio calcificazione di organi quali i reni. Per la vitamina A, è sufficiente l’assunzione di una capsula d’integratore con sovradosaggio per causare nell’immediato, con probabilità, disturbi di sonnolenza, cefalea, sensazione di nausea, vomito, e si può arrivare anche, specialmente proseguendo con il trattamento, a desquamazione della pelle. Per chiarezza e trasparenza, l’utente può consultare il richiamo del Ministero al seguente link.
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