In arrivo un nuovo bonus per i farmaci. Si tratta di un bonus che viene erogato agli enti, pubblici e privati, che si trovano ad investire in importanti aree della ricerca. Su farmaci, in particolare quelli sulle malattie rare. Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta.
Ogni beneficiario può avere a disposizione la cifra per un importo non superiore a 200.000 euro all’anno. Si tratta di un credito d’imposta al 65%. L’erogazione ha il suo fondamento giuridico nella legge di recente introduzione, la Legge 10 novembre 2021, n.175, in particolare dall’art. 12 della stessa.
Lo stanziamento previsto a partire dall’anno in corso è pari a 10 milioni di euro all’anno. Tutti gli enti che si occupano dell’innovativo ambito della ricerca per creare nuovi farmaci per malattie rare o anche farmaci orfani (quelli usati per diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie rare), sono i beneficiari di tale agevolazione. Ma non ne sono esclusi gli enti che conducono comunque ricerca innovativa in altri settori farmacologici.
Gli enti dovranno inviare, fino al 31 marzo di ogni anno, i protocolli sulla ricerca effettuata al Ministero della Salute. La domanda è primariamente destinata a chi compie ricerche su farmaci per malattie rare e farmaci orfani. Il Ministero della Salute, per il tramite di un decreto attuativo, ha stabilito i termini e le modalità d’erogazione del sussidio, si concerto con il Ministero Economia e Finanze, e il Ministero dell’Università e della Ricerca.
Il bonus si utilizza con decorrenza dal 1 gennaio, successivamente al periodo d’imposta che ha avuto ad oggetto le spese in ricerca. Il modello F24 va presentato online all’Agenzia delle Entrate, diversamente l’operazione di accredito non avrà luogo. Il bonus da ultimo introdotto non risulta cumulabile con l’altro bonus, quello erogato per attività di Ricerca e Sviluppo, per come lo stesso è disciplinato dagli articoli da 198 a 207 della Legge di Bilancio 2020.
In seguito all’adozione della misura, inaugurato altresì il portale informativo sul tema delle malattie rare e dei farmaci orfani. Infatti l’obiettivo che il Ministero si era preposto al momento del varo della legge, è stato quello s’assicurare informazione puntuale e tempestiva a tutti i pazienti coinvolti.
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