E’ allarme! Lingua blu,12mila bestie coinvolte
Purtroppo è tornato il fenomeno lingua blu, la malattia catarrale degli ovini, ed è già allarme, con 12.000 capi di bestiame contaminati. Cerchiamo di scoprirne di più al riguardo.
Il fenomeno lingua blu è tronato, in Sardegna. Dei 12.000 ovini infestati dalla malattia, ci sono stati 11 morti e 28 casi sospetti, con dati in evoluzione. L’allarme è stato lanciato dalla Coldiretti.
Le zone maggiormente interessate della Sardegna sono l’Ogliastra e il basso Oristanese, laddove si sono verificati i focolai più attivi. Mentre i casi sospetti sono soprattutto rinvenibili nel Sulcis. Purtroppo da oltre 20 anni la malattia affligge a ondate separate, il settore ovi-caprino in Sardegna.
L’entità del fenomeno
Solo nella scorsa ondata, avvenuta nell’anno precedente, sono morti 30.000 animali tra più di un milione di coinvolti. La Coldiretti Sardegna, in quell’occasione, invocò l’aiuto della Regione, che alla fine lo concesse con uno stanziamento pari a 7,1 milioni di euro. Ci si lamenta comunque del fatto, tra i pastori e gli allevatori, che del finanziamento ancora nessuno ha ricevuto la quota di propria spettanza.
E ciò si è verificato nonostante la Coldiretti, in quella stessa occasione, aveva presentato nel suo piano di proposta un sistema che avrebbe permesso in poche settimane di addivenire alla risoluzione dell’intera pratica. Il fondo, con la propria destinazione specifica, è stato stanziato, ma la misura di sostegno agli allevatori tarda ad essere attuata.
Come il Presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu, ha fatto notare, lanciando un vero e proprio allarme, si rischia di dare “la mazzata definitiva” ad un settore che ha patito e continua ancora oggi a patire determinati effetti. Se lo scorso anno, infatti, gli effetti in questione erano stati dati dall’ondata pandemica della lingua blu, quest’anno la minaccia si è riconfermata, ed inoltre si aggiunge anche altro.
Non ci si dimentichi infatti che la crisi imperversa, e su questo settore di produzione in particolare si risente del caro prezzi per tutte le materie prime. L’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia ha poi fatto il resto. Senza tenere conto che ancora non si sa fino a che punto possa arrivare il diffondersi dell’attuale ondata. Si spera ovviamente che possa essere contenuta il più possibile. Il virus propagato colpisce anche i bovini, con i relativi allevatori. Il presidente della Coldiretti regionale ha chiesto all’uopo l’attivazione di un piano d’emergenza apposito.