Congedi per malattia retribuiti al 100%, c’è chi ancora non lo sa
Alcune tipologie di congedi per malattia sono retribuiti al 100%, ma non tutti ancora lo sanno.
Ci sono casi particolari in cui il lavoratore ha diritto alla retribuzione completa in caso di congedo per malattia, ma è un tema poco trattato quando si parla di lavoro.
Hai dovuto chiedere un giorno di congedo e ora temi ti chiedi se nel tuo caso specifico può essere retribuito al 100%? Ci sono, come anticipato, delle circostanze molto speciali in cui è possibile ottenere questo trattamento. Vediamo dunque in quali casi si ha questo diritto e in che modalità.
Congedi per malattia: quando il lavoratore ha diritto alla retribuzione completa
Una specifica è immediatamente d’obbligo, il concedo per malattia viene retribuito al 100% solo nel caso in cui non sia il dipendente ad avere problemi di salute – in quel caso si applicano le soglie stabilite dall’INPS.
La retribuzione completa avviene nel caso in cui il lavoratore sia costretto a prendere un congedo per la malattia dei figli, con diversi parametri a seconda dell’età del bambino. Si applicano infatti due regole diverse a seconda che il figlio abbia non più di tre anni o che ne abbia dai tre agli otto anni.
Nel primo caso, entro il terzo anno di età, entrambi i genitori hanno diritto all’astensione dal lavoro per massimo 30 giorni l’anno e la retribuzione, come anticipato è completa. Nel caso in cui invece il bambino abbia tra i tre e gli otto anni sono previsti 5 giorni l’anno con retribuzione completa.
Congedi per malattia per i figli: come procedere
I lavoratori, a meno di permessi straordinari nel caso in cui si abbiano figli con gravi handicap (per cui sono ovviamente previste agevolazioni diverse), hanno dunque diritto ad un massimo di 30 giorni l’anno entro i tre anni di età e a 5 giorni annui se il bambino ha tra i tre e gli otto anni.
Per poter ottenere il permesso bisogna rivolgersi al medico di base, che provvederà a compilare il certificato medico da trasmettere all’INPS con le generalità del genitore richiedente.