In base alla scoperta scientifica da ultimo intervenuta sul campo, sembra che la dislessia abbia una correlazione genetica. Vediamo quindi quali sono i passi avanti compiuti dalla ricerca a riguardo.
Una nuova ricerca ha chiarito che vi sono delle correlazioni genetiche per il formarsi di questo disturbo dell’apprendimento. In particolare, sono stati individuati 42 geni che sarebbero responsabili della formazione della dislessia.
Saper leggere e scrivere sono abilità fondamentali, ma un bambino o una bambina dislessici risentono di questo ostacolo, e si tratta di un disturbo che spesso ci si porta dietro fino all’età adulta, per chi ne è affetto.
La causa dovuta a fattori ereditari era già stata in parte scoperta da ricerche precedenti. Statisticamente era stata identificata un’ereditarietà fino al 70%, ma i fattori genetici trovati non si erano rivelati convincenti.
Ora la scoperta è arrivata, da parte di un team di scienziati coordinato dall’Università di Edinburgo. Vediamo come è stato possibile.
La ricerca è stata eseguita su un campione di 51.800 adulti con diagnosi di dislessia, fra cui 21.513 uomini e 30.287 donne. I test clinici sono stati confrontati con quelli provenienti da una base di pazienti sani, pari a più di un milione. Per la precisione 1.087.070 pazienti non dislessici, tutti maggiorenni. E’ stato proprio attraverso il confronto genetico che sono stati individuati 42 varianti di geni che hanno dimostrato una comunanza piuttosto diffusa in pazienti con la diagnosi suddetta, e assenti invece nella base di riferimento.
Ciò significa che sarebbero stati individuati per la prima volta i fattori scatenanti della dislessia. Le varianti nei geni individuate sono così ripartite: una quindicina nei geni che riguardano l’abilità cognitiva e il risultato educativo, e, per la rimanente parte, 27 varianti che sono più specifiche per la dislessia. Oltre alla propensione valutata in ambito familiare, si era già arrivati al genoma responsabile della malattia, ossia il cromosoma 15.
Lo studio era stato pubblicato 20 anni fa sul Journal of Medical Genetics. L’attuale ricerca appare comunque rivoluzionaria, poiché sono state trovate tante varianti, e se fra queste ve ne sono già sospettate in passato (le 15 di cui ora si è comunque avuta conferma importante), per la maggior parte sono del tutto nuove e mai associate alla dislessia prima d’ora (le 27 varianti menzionate).
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