Listeria, come si previene e come evitare i rischi di un’infezione
La listeria è un batterio patogeno che causa un’intossicazione alimentare, vediamo come si previene e come evitarla.
Ultimamente sono scattati diversi allarmi alimentari soprattutto riguardanti il batterio della listeria monocytogenes, per cui è importante sapere cosa evitare.
Gli ultimi rapporti del centro europeo per la prevenzione di il controllo delle malattie ha segnalato che il numero di persone colpite ogni anno dal batterio listeria monocytogenes – che causa la listeriosi – sono circa 2.500 casi, un numero in grave aumento rispetto agli ultimi anni. Diventa quindi importantissimo capire come prevenire l’infezione.
Listeria: cos’è e quali sintomi comporta
Come anticipato si tratta di un’infezione data da un batterio e solitamente comporta effetti fastidiosi ma pur sempre lievi che è possibile curare con un ciclo di antibiotico. A volte però colpisce in maniera piuttosto severa, soprattutto nel caso di anziani, donne in gravidanza e soggetti più fragili.
Tra i sintomi più comuni ci sono – come spesso accade nel caso di malattie di origine alimentari – febbre e diarrea. A questi però si aggiunge anche nausea e vomito con dolori addominali, muscolari e alla testa.
Questi effetti iniziano a manifestarsi nelle successive 24 ore dopo aver ingerito l’alimento contaminato, per cui è bene rivolgersi tempestivamente ad un medico per poter iniziare il ciclo di terapia.
Listeria: come si può evitare
Essendo un’infezione che si contrae a causa di un alimento contaminato, è bene avere gran cura non solo di ciò che si acquista ma anche come vengono successivamente conservati e cucinati gli alimenti cucinati.
Dal momento che la listeria vive nel suolo e infetta acqua, piante e feci degli animali, purtroppo il ventaglio di possibilità di contrarla è piuttosto elevato. Fate estrema attenzione alle carni lavorate, al latte non pastorizzato e ai latticini lavorati, nonché a frutta e verdura cruda.
La listeria cresce anche in ambienti molto freddi ma tollera male il calore. Per cui, oltre ad evitare alimenti crudi, abbiate cura di cuocerli bene a temperature di circa 75° per essere sicuri di aver ucciso il batterio.