Una delle patologie più comuni in età avanzata è la cataratta, per cui è importantissimo saper riconoscere le prime avvisaglie.
Si tratta di una progressiva opacizzazione del cristallino che da sintomi molto ben specifici, che è possibile individuare facilmente.
La cataratta è una patologia estremamente comune tra i soggetti in età avanzata – vi sarà capitato sicuramente di sentire nonni, genitori i zii parlarne – che colpisce il cristallino opacizzandolo. Presenta dei sintomi piuttosto specifici che possono aiutarci a capire quando è il caso di fare una visita di controllo.
Per capire cos’è la cataratta e cosa comporta possiamo paragonare l’occhio ad una macchina fotografica. La lente di quest’ultima mette a fuoco l’immagine e la trasmette sulla pellicola e, allo stesso modo, cornea e cristallino ci aiutano a mettere a fuoco ciò che guardiamo e inviare il segnale alla retina.
Quando la lente si opacizza la luce ovviamente passerà in misura ridotta (e dunque insufficiente; allo stesso modo se il cristallino si “rovina” a causa della cataratta la vista risulterà appannata e nebbiosa.
I sintomi più comuni sono infatti problemi visivi con le luci (con aloni attorno alle fonti di luce come le lampade), visione annebbiata o sfuocata, visione alterata dei colori, vista sdoppiata e necessità di cambiare spesso gli occhiali. Fortunatamente si può procedere con l’operazione in questi casi, di cui vogliamo parlarvi di seguito.
Solitamente l’intervento alla cataratta viene effettuato solo quando la patologia rende impossibile lo svolgimento delle attività più comuni e – nel caso si presenti ad entrambi gli occhi – si procederà con un due sedute distinte.
Si tratta comunque di un’operazione ormai comunissima, sicura ed efficace; si stima infatti che circa il 90% delle persone operate ha ottenuto un grande beneficio ed è tornato a vedere bene.
Il processo prevede che il cristallino sia avvolto in una capsula trasparente e poi rimosso dal chirurgo per poi essere sostituito con una lente intraoculare – ma in alternativa si può utilizzare una lente a contatto o gli occhiali (ma sono casi decisamente meno frequenti). Prima dell’operazione vengono effettuati diversi esami per avere tutte le misure necessarie all’intervento, come la curvatura della cornea e la lunghezza dell’occhio per poter “installare” la lente su menzionata.
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