Fare colazione con il caffellatte è qualcosa che accomuna grandi e piccini, ed è una bevanda molto amata dagli italiani. C’è però qualcosa che non tutti conoscono a questo proposito. Non sempre, per farla breve, può rivelarsi la scelta migliore. Vediamo perché.
Cosa c’è di meglio che bere un buon cappuccino a colazione? Molti di voi si porranno la domanda, e in effetti si tratta di un vero must della colazione all’italiana. Ma in quali casi evitarlo? Già, poiché vi sono delle controindicazioni in determinate fattispecie.
Se è vero infatti che tutti gli esperti di nutrizione e alimentazione raccomandano di non saltare mail quello che dovrebbe essere il primo pasto quotidiano, c’è da dire che vi sono specifiche raccomandazioni su cosa mangiare.
E’ vero che, da un lato, la colazione fornisce quell’apporto energetico in più di cui l’organismo ha bisogno. Ricordiamo che una colazione garantisce il 25% nell’apporto energetico giornaliero, ed è il pasto più importante della giornata.
Ma è anche vero che la colazione medesima non dovrebbe essere troppo di appesantimento. Una colazione difficilmente digeribile al contrario, farà venire meno le forze, appesantendo e in molti casi facendo venire una stanchezza, percepita quasi come una nuova sonnolenza. Tutto questo dunque c’entra con il cappuccino? In determinati casi sì, vediamo quali.
Ovviamente lo eviteranno gli intolleranti al lattosio, ma non solo. Il latte in grande quantità, miscelato con una quantità ad essa proporzionata di caffè infatti, crea una sostanza detta tannato di albumina. Non si tratta di una sostanza particolarmente dannosa, ma crea ostacoli alla digestione, avendo bisogno di tre ore circa per essere digerita.
Ciò è causato dunque dal consumo di una tazza abbastanza grande di caffellatte. Inoltre, tutto quel latte in determinati organismi, viene assimilato con difficoltà e, qualora succeda, chi soffre di colite renale sarà il primo ad accorgersene, dato che causa irritazioni dell’intestino. In definitiva, ci si potrebbe concedere il caffellatte al mattino, se non si hanno problemi particolari in relazione ad esso, ma preferibilmente una quantità più limitata e digeribile.
Chi non ha problemi di digestione potrà concedersene una bella tazza di tanto in tanto, negli altri casi meglio puntare su una tazza molto più piccola, o su una porzione di una grande tazza.
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