Diabete di tipo 1, finalmente con la diagnosi precoce cambia tutto
Tra le malattie che più ci spaventano c’è senz’altro il diabete di tipo 1, ma finalmente con la diagnosi precoce cambia tutto.
Lo ribadiscono anche diverse associazioni italiane, impegnate più che mai nella campagna di sensibilizzazione a questa patologia.
Non è mai facile fare i conti con patologie come il diabete, soprattutto se di tipo 1, ovvero quella che si manifesta già in età infantile ed è caratterizzata dall’incapacità dell’organismo di produrre insulina – a differenza del diabete mellito (di tipo 2) che si manifesta solitamente in età più avanzata ed è caratterizzata da una riduzione della produzione di insulina.
Ad oggi, comunque, la diagnosi precoce ha aiutato moltissimo i medici e i pazienti a poter riconoscere prima questa malattia. In questi casi infatti la tempestività è fondamentale, come ha ribadito anche la Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica.
Diabete di tipo 1, lo studio sulla diagnosi precoce
A lungo l’età di manifestazione del diabete di tipo 1 nei bambini è stata considerata uno dei fattori in grado di minacciare la loro aspettativa di vita – se si presenta da piccoli minaccia esattamente la durata della vita.
Un recente studio coordinato dai ricercatori dello Sahlgrenska University Hospital (a Goteborg) ha analizzato i dati dei pazienti affetti da questa patologia – esattamente di 45.000 persone – rivelando che queste avevano un rischio anche 5 volte più alto di andare incontro ad un infarto o ad un ictus di chi è sano.
Nonostante ciò, come spiegato anche dalla Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica, se la diagnosi è tempestiva e si gestisce la malattia al meglio, l’aspettativa di vita di un paziente diabetico non è inferiore a quella di una persona in salute.
Come afferma anche il dottor Valentino Cherubini, presidente della Siedp, che ormai la riduzione dell’aspettativa di vita riguarda solo chi non gestisce bene la malattia – fattore che può portare all’insorgenza di problemi via via più gravi.
Se, insomma, si interviene tempestivamente nei pazienti più piccoli, i rischi logicamente si riducono e si evitano tutti i tipi di complicazione su menzionati – soprattutto grazie alle nuove tecnologie di controllo della glicemia e dell’insulina.