Diabete: evitare gli sbalzi glicemici allunga la vita
Quando si ha a che fare con il diabete ovviamente è importante tenere i valori sotto controllo, soprattutto perché evitare gli sbalzi glicemici allunga la vita.
Avere dei picchi ogni tanto può non sembrare dannoso, ma in realtà provoca dei danni a lungo termine che hanno un impatto sulla durata della vita.
Quando si parla di diabete tutti sanno che è sempre bene evitare i picchi glicemici per evitare altri tipi di complicazioni, ma uno studio recente ha posto l’accento su un dato prima inedito quando di parla di questa patologia. Sembra infatti che evitare gli sbalzi glicemici possa aiutare ad allungare la vita. Vediamo quindi perché cosa succede esattamente nel nostro organismo.
Diabete, cosa succede quando abbiamo uno sbalzo glicemico
Un recentissimo studio condotto da Maria Ida Maiorino e Katherine Esposito – rispettivamente ricercatrice in endocrinologia e professoressa ordinaria di endocrinologia, entrambe dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli – hanno rivelato con esattezza cosa succede al nostro organismo quando abbiamo uno sbalzo glicemico.
Il diabete, tra gli altri sintomi, porta anche ad un’alterazione dei meccanismi di riparazione vascolare – causata da una ridotta capacità rigenerativa delle cellule progenitrici endoteliali (ovvero cellule staminali che provvedono a sostituire le cellule endoteliali danneggiate o morte).
Per questo motivo, come ha sostenuto la dottoressa Esposito durante la presentazione dello studio (avvenuta a Berlino in occasione del convegno European Association for the Study of Diabetes), le fluttuazioni glicemiche quotidiane troppo ampie nel diabete di tipo 1 possono interferire con i sistemi di riparazione vascolare – provocando così un danno endoteliale.
Diabete, lo studio condotto sugli sbagli glicemici
I ricercatori di questo studio hanno osservato ben 204 pazienti diabetici per circa due anni prima di arrivare alle conclusioni su menzionate. Alcuni di loro avevano una pompa insulinica che li aiutava a tenere bassi i valori nel loro sangue, mentre altri dovevano iniettarsela manualmente.
Dopo un’attenta analisi è emerso che maggiore era il controllo sulle oscillazioni e più erano abbondanti le staminali endoteliali nel sangue del paziente. In poche parole, dunque, con un controllo migliore dei valori si riducono i rischi di riportare complicazioni cardiovascolari nei pazienti affetti da diabete – e dunque, come anticipato, l’aspettativa di vita si allunga notevolmente.
Per fortuna gli ultimi ritrovati tecnologici stanno portando proprio nella direzione di permettere al paziente di avere sempre la situazione sotto controllo grazie a sistemi praticamente automatizzati che sono dunque capaci di evitare i picchi.