L’aumento eccessivo dei trigliceridi nel sangue è una problematica da affrontare. Aumenta infatti il rischio d’infarto, e in ciò non vi è ancora una distinzione chiara rispetto al colesterolo alto. Anche valori alti relativi ai trigliceridi quindi, necessiteranno di una dieta apposita.
Stabilire cosa mangiare e cosa non, e definire così un nuovo regime alimentare, sarà fondamentale per uscirne rispetto al problema dei trigliceridi alti. Spesso, per la comunanza prima citata, si accompagna al colesterolo alto, ma non necessariamente.
Riduce l’efficienza fibrinolitica, con incremento nel potenziale di coagulazione del sangue. Il che costituirà un inevitabile ostacolo alla circolazione, laddove dovesse verificarsi.
Il valore predispone dunque alla trombosi, ed ha mostrato anche, per molti casi, correlazione diretta sia con la riduzione di colesterolo “buono” (HDL), sia con valori elevati relativi al colesterolo “cattivo” (LDL). Ciò che ne risulta è il favorirsi del rischio cardiopatia ischemica acuta.
In caso di trigliceridi alti, evitare nella dieta gli alimenti ipercalorici, le bevande zuccherate, gli alcolici. Il consumo regolare e costante di questi prodotti è causa dei valori in questione e può essere ulteriormente aggravato nelle conseguenze. Ciò avviene se non si fa movimento a sufficienza. Meglio dunque evitare tutti gli eccessi alimentari, ed evitare del tutto i prodotti menzionati almeno in attesa che i livelli di trigliceridi scendano.
Ma anche affiancarvi un’attività fisica. Anche una camminata a passo spedito e ritmo costante per almeno mezz’ora al giorno può fare la differenza. Consigliati invece i grassi essenziali della famiglia Omega 3 per la riduzione diretta dei trigliceridi. Se, oltre ad astenersi dal consumo degli alimenti prima indicati, si inseriscono nella dieta alimenti ricchi di Omega 3, quali i ceci, spinaci, lattuga (e altre verdura a foglia verde), cavolo verde e broccoli, semi di lino e di chia, il valore dei trigliceridi scenderà più rapidamente.
Anche i molluschi e il pesce come salmone, sgombro, trota, e aringa possono favorire un contenimento dei livelli di trigliceridi. Poi è consentito l’uso, ma meglio evitare di abbondare con alimenti dove il glutine è molto presente: pane, pasta, polenta, riso e altri cereali (con i rispettivi derivati).
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