Sapevate che l’aceto dovrebbe essere venduto esclusivamente in vetro perché tenerlo nelle bottiglie di plastica fa male?
Sono molti i consumatori, e non solo, che ad oggi si lamentano di questa modalità di vendita dell’aceto.
Siamo ormai abituati da sempre a comprare l’aceto nelle bottiglie di plastica e non ci soffermiamo mai a pensare se possa essere dannoso o meno. Effettivamente, data la natura stessa di questo condimento, dovrebbe essere venduto in contenitori fatti con altri materiali.
Ad oggi sono dunque molti i consumatori che si lamentano di questa pratica e alla fine il loro soccorso sono arrivate le associazioni pronte a far valere i diritti dei consumatori. Vediamo dunque cosa bisogna sapere sull’aceto e sulle modalità di conservazione.
Per capire il motivo per cui l’aceto non andrebbe mai venduto e conservato nelle bottiglie di plastica è bene precisare di che tipo di condimento stiamo parlando. Si tratta infatti di alimento fortemente acido e per questo non andrebbe mai tenuto a contatto con recipienti che possono corrodersi.
L’aceto ha infatti un PH molto elevato e se lasciato in una bottiglia di plastica – o, per meglio dire, in quella di PET – può sviluppare tossicità assolutamente dannose per la nostra salute. Senza contare che non solo l’aceto viene consumato in un arco di tempo molto lungo (aumentando dunque i rischi), ma il deterioramento è facilitato dal calore della cucina – dove solitamente viene riposto.
Proprio per questo il condimento principale delle nostre insalate, e non solo, andrebbe tenuto in contenitori di vetro o terracotta. A tal proposito, ovviamente, non sono solo i consumatori ad aver presentato un reclamo per questo motivo, ma di recente è intervenuto anche il Codacons – un’associazione che tutela i diritti dei consumatori.
In particolare l’organizzazione ha presentato un’istanza a ben due ministeri – ovvero quello della Salute e quello delle Politiche Agricole – per capire se queste due istituzioni abbiano autorizzato la vendita dell’aceto in plastica e quali sono le garanzie offerte ai cittadini. In particolare – oltre a ribadire i danni provocati dal contatto aceto-plastica-ossigeno, hanno anche fatto presente che il D.P.R. n. 162 del 1962 prevede che vini e aceti devono essere posti in commercio in vetro, terraglia, ceramica o porcellana.
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