Piccioni: il virus degli zombie, di cosa si tratta, si contagia all’uomo?
Dopo il Covid-19 oggi un altro virus preoccupa la popolazione ed è quello dei piccioni zombie.
Sono ormai moltissime le segnalazioni sui social da parte dei cittadini e sale la preoccupazione circa il contagio di questo patogeno.
Ancora non abbiamo completamente superato l’incubo Covid-19 ma già un altro virus ha iniziato destare preoccupazione tra la popolazione. Da qualche tempo infatti arrivano segnalazioni sempre più numerose di persone che avvistano dei piccioni che hanno atteggiamenti oggi definiti zombie.
Con un tasso di mortalità molto alto, questo nuovo patogeno ovviamente preoccupa molti e per motivi decisamente diversi – ovvero che non riguardano solo il salto evolutivo. Vediamo in cosa consiste e che cosa potrebbe provocare all’uomo.
Virus degli zombie tra i piccioni: scatta l’allerta
Da qualche tempo un nuovo virus (il PPMV1) ha iniziato a preoccupare i cittadini in tutta la Gran Bretagna e riguarda i piccioni. Sono stati avvistati infatti moltissimi esemplari con il collo deformato e la testa girata – come in un film di George Romero. Per questi volatili il tasso di mortalità è del 100% nel giro di 3 giorni massimo ed è preceduto da sintomi neurologici come tremori alla testa e alle ali e progressiva paralisi – da qui la camminata.
Piccioni zombie, una nuova malattia in vista…. pic.twitter.com/LazvQOZlVU
— Antonio Monserrato (@AMonserrato) October 31, 2022
Prima di lasciarsi andare al panico però sappiate che nell’uomo ovviamente non da problematiche di questo tipo e non porta alla morte, ma si manifesta solo con sintomi influenzali e congiuntivite. Quel che preoccupa però è l’altissimo livello di contagio, che può avvenire anche attraverso i vestiti.
In particolare si teme più che altro per gli uccelli domestici e da allevamento; se infatti questo virus dovesse contagiare gli animali destinati alle nostre tavole ci sarebbe un grave problema per questa importantissima filiera alimentare – considerando che il pollo, ad esempio, è uno degli alimenti più presenti nelle nostre tavole.
Al momento però si sta già studiando un vaccino e quello più efficace per ora si è rivelato essere quello per la malattia di Newcastle – essendo un agente patogeno della famiglia dei Paramyxoviridae (la stessa del virus “zombie” riscontrato nei piccioni). I sanitari sono dunque al lavoro, ma la preoccupazione per gli allevamenti è chiaramente altissima.