Mangiare velocemente rallenta il metabolismo: lo studio
Forse non lo sapevi ma è importantissimo fare attenzione a come si mangia, perché farlo velocemente rallenta il metabolismo.
Un recente studio ha posto l’accento su questo modo di fare sottolineando che mangiare velocemente non aiuta affatto a rimanere in forma.
La nostra società purtroppo vive di ritmi assolutamente folli e spesso abbiamo molto poco tempo per consumare i nostri pasti, soprattutto durante la pausa dal lavoro. Eppure dovremmo prestare maggiore attenzione a questo particolare.
Un recentissimo studio infatti ha rivelato che mangiare velocemente rallenta enormemente il metabolismo – il cui corretto funzionamento è essenziale per rimanere in forma. Vediamo nel dettaglio cos’hanno scoperto i ricercatori.
Mangiare velocemente, non farlo se non vuoi che il metabolismo rallenti
Senza dubbio vi sarà capitato di dover mangiare velocemente per poter incastrare una serie di impegni, soprattutto a lavoro, e non avere tempo per concederti un pasto come si deve e soprattutto una vera e propria pausa. Capita sempre più spesso purtroppo, nonostante sia un’abitudine che andrebbe assolutamente evitata.
Non è un caso infatti che il vecchio adagio reciti “chi va piano va sano e va lontano” e non solo nella vita, ma anche a tavola. Lo rivela un recente studio che ha posto l’accento sulla correlazione tra la velocità con cui si mangia e il ritmo del nostro metabolismo. Consumare il proprio pasto troppo velocemente infatti può provocare fluttuazioni nel livello di zucchero nel sangue – che a sua volta comporta insulino-resistenza (nota anche come sindrome metabolica).
Lo studio è stato condotto dai ricercatori dell’Università di Hiroshima su quasi 650 uomini e quasi 450 donne con età media di 51 anni e nessun problema metabolico al momento dell’inizio del testo. I partecipanti sono stati divisi in tre categorie e seguiti per ben cinque anni: nel primo si mangiava velocemente, nel secondo ma normale e nel terzo infine lentamente.
Cosa ha evidenziato la ricerca giapponese sul metabolismo
Trascorsi dunque i cinque anni, l’11,6% di chi mangiava velocemente accusava problemi metabolici, contro il 6,5% di chi mangiava normalmente e il 2,3% di quelli che si prendevano tempo ancora maggiore.
La sindrome metabolica, che come anticipato dipende dall’insulino-resistenza, è una combinazione di disturbi che moltiplicano anche il rischio di malattie cardiache e ictus, oltre ovviamente ad aumentare in maniera pericolosa il nostro girovita.
Le conclusioni dei ricercatori giapponesi sono stati quindi che mangiare lentamente comporta una masticazione più prolungata, porta il cervello a ricevere segnali di sazietà e quindi è molto probabile che il soggetto smetta di mangiare prima rispetto a chi lo fa velocemente.