I medici consigliano di far vaccinare i bambini contro l’influenza. Così sì eviterà, tra l’altro, la mortalità tra i soggetti a rischio. In effetti, stando ai dati, d’influenza (in determinati casi) si può anche morire. Quindi come valutare il caso in relazione allo scetticismo vaccinale?
Sono molti gli scettici nei confronti dei vaccini, e si è quindi restii a far vaccinare i propri figli. Per come risulta da Influnet, il sistema di sorveglianza sull’influenza coordinato dall’Iss (Istituto superiore di sanità), ogni anno vi è una media di 8.000 decessi per complicanze relative all’influenza, a prescindere dall’età.
Prima che esplodesse il movimento no vax, si era già soliti banalizzare i rischi derivanti da un’influenza. Fatto sta che i soggetti a rischio sono molti. Vaccinare i bambini significa anche evitare che gli stessi possano trasmettere il virus influenzale a chi è particolarmente a rischio.
Ciò oltre ai casi in cui sono gli stessi bambini ad esserlo. Nonostante le avvertenze, circa l’80% della popolazione che ha avuto complicanze da decesso è risultata non vaccinata.
Il vaccino per bambini, così come gli altri vaccini, è un prodotto inattivato e dunque non vivo, o, in altri casi, attenuato, cioè tale da non dare nessuna malattia. Esso “educa” il sistema immunitario arricchendolo d’informazioni per contrastare quel determinato ceppo influenzale (in base a quello circolante nell’anno considerato).
Il vaccino può essere somministrato nei bambini a partire dai 6 mesi d’età. L’aspetto dell’età è stato diverse volte controbattuto, ed è stato infine anche al centro di fake news. Ma il dato è stato chiarito da eminenti esperti, qual è il caso del Dott. Alberto Eugenio Tozzi, appartenente all’Area Ricerca Malattie Multifattoriali e Malattie Complesse.
Il Dott. Tozzi ha curato, in collaborazione con L’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù, la diramazione di tutta una serie d’informazioni vaccinali utili per i bambini. Il vaccino, solitamente, avviene per via intramuscolo, ma è presente anche una siringa in grado di somministrazione intradermica (con l’ago che si ferma allo strato di cute).
Il LAIV, il vaccino vivo attenuato poi, costituisce un caso a sé, poiché è disponibile altresì la versione spray. Altri non è che uno spray nasale monouso, che con uno spruzzo somministra una dose da 0,1 ml di vaccino per narice. La dose complessiva somministrata, pari a 0,5 ml è uguale per grandi e piccoli.
Agevolazioni che costituiscono motivi in più per far vaccinare i bambini, premesso che la scelta saggia è sempre quella di farli vaccinare.
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