Un’aspirina al giorno? E’ vero che fa bene?
Ci sono voci controverse in materia: un’aspirina al giorno fa bene, oppure no? Da un lato si sostiene che aiuti a prevenire i tumori del fegato, dall’altro che aumenta il rischio di sviluppare una malattia della retina. Come stanno veramente le cose?
L’aspirina è un potente antinfiammatorio, e può dunque venire assunta regolarmente per quelle patologie che comportino uno stato infiammatorio di tipo cronico. Si sospetta, a tal proposito, che determinati tumori si formino a partire dallo stimolo proliferativo dell’infiammazione.
E’ proprio nel contesto infiammatorio che si inserirebbe dunque il fattore cancerogeno oppure un errore di Dna che favorisca la trasformazione neoplastica delle cellule. Vediamo dunque come entra in gioco l’aspirina.
Gli studi scientifici
Sono diversi, a tal riguardo, gli studi scientifici comprovanti un’efficacia dell’aspirina, assunta regolarmente, a basso dosaggio, per prevenire il tumore al colon. Non solo, ma per altri studi si rivela altresì efficace, alle medesime condizioni, per prevenire i tumori provenienti dalle cellule ghiandolari.
In particolare, uno studio pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute trae la conclusione in base alla quale il carcinoma epatocellulare (quello che si sviluppa direttamente dalle cellule del fegato), si riduce a livello di rischio del 41%. La conclusione è stata tratta dal confronto fra gli utilizzatori abituali di aspirina (campione statistico) e i non utilizzatori, con l’ago della bilancia propenso favorevolmente verso i primi.
Si ricorda che parliamo sempre di un dosaggio basso, quello da assumere regolarmente. Un basso dosaggio cardiologico è quello da 100 mg. La convinzione di questa natura preventiva dell’aspirina risaliva a circa trent’anni prima, nel mondo accademico, rispetto agli studi scientifici, che poi hanno confermato ciò. Ma, da prima ancora, vi è stata la convinzione che, se vi è la presenza in natura di sostanze che portino il cancro, avrebbe dovuto esserci anche quella di sostanze che fungano da opposto, ossia da protezione rispetto al cancro stesso.
A tali effetti vi si aggiungono i benefici dell’apparato cardiovascolare, già risaputi. Un’ultima osservazione sugli effetti collaterali, dai quali nessun farmaco è esente, aspirina compresa. La cura a base di aspirina verrà prescritta dal medico in relazione alle caratteristiche del paziente. Se questi ha delle affezioni oftalmologiche, come il distacco della retina oculare o emorragie dell’occhio vitreo, dovrà ricorrere a consulto specialistico prima di procedere con l’assunzione di aspirina.